Oggi è un giorno triste. Malinconico, cullato dai ricordi. Nella notte che porta all'alba del 16 aprile del 2008 Moreno Vaiani è morto nella sua camera da letto e voglio immaginare che si sia spento nel sonno, serenamente. Fino al tardo pomeriggio del giorno prima lavorammo insieme alla realizzazione di “Per sempre viola 2008 – 2009”, un volumetto nato molti anni prima come “Calendario Viola” su idea di Roberto Fancelli, le cui pubblicazioni dopo una lunga interruzione ripresero nel 1999 grazie alla passione di Moreno che contagiò anche un agnostico del calcio com'ero io. Era un vero esperto del pallone un giornalista con la memoria da elefante e un grande amore per la Fiore ma anche per le squadre “minori” lo sport cosiddetto “minore”. Indimenticabili le sue radiocronache. Lui raccontava e io scrivevo, mentre Roberto monitorava costantemente e sfornava nuove idee per arricchire e nutrire la sua “creazione”. Moreno amava anche la sua terra che percorreva in lungo e in largo scovandone borghi e tesori e tutti quei prodotti che la Toscana in particolare, ma non solo, generosamente produce. Era anche un tessitore di relazioni. Aveva un talento particolare per far star bene le persone insieme.
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A cena da "Mario" in ricordo di Moreno |
Passione, impegno e professionalità riconosciuti da tutti, soprattutto da chi ha avuto l’opportunità di essergli vicino come i giornalisti toscani che attraverso l’Ussi (unione stampa sportiva) hanno istituito un Premio che porta il suo nome e che viene assegnato a giovani promesse dello sport toscano che si siano distinti, oltre che per meriti sportivi, anche in lealtà e correttezza.
Aveva anche un difetto: era puntuale, parecchio! Non arrivava mai tardi agli appuntamenti, casomai prima, ma quella mattina del 16 aprile del 2008 fui io ad aspettarlo.
Caro Moreno mi manchi, ci manchi, ci hai dato tanto.
Pao. Ma.
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