9 marzo 2019

Antonella Bundu, nera, fiorentina e di sinistra candidata sindaca di Firenze


“Noi siamo la sinistra che vuole rappresentare anche la Firenze degli ultimi, delle donne, di chi non ha lavoro, la Firenze dell’integrazione, dell’uguaglianza, culturalmente aperta sia a livello sociale sia a livello dei diritti e non una città vetrina”  l’ha detto Antonella Bundu, nera, fiorentina e di sinistra candidata sindaca di Firenze.  


La candidatura di Antonella Bundu ha fatto convergere associazioni e partiti politici come Firenze Città aperta, MdP, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione, Sinistra Italiana e PaP con il sostegno del gruppo consiliare del Comune Firenze Riparte a Sinistra e dei gruppi dei partiti della coalizione che dopo quasi un anno di dialogo, a volte difficile, hanno trovato in Antonella Bundu l’espressione comune per “restituire a Firenze la vocazione di città internazionale e della pace, dei suoi valori storici di città antifascista, aperta e accogliente verso tutti i cittadini del mondo”, come si legge in una nota dell’Associazione Firenze città aperta.

Occhi che bucano, un sorriso aperto e un fisico asciutto, atletico da runner che non si è risparmiata per ben due volte la mitica “100 chilometri del Passatore”. Antonella Bundo è nata a Firenze 49 anni fa da un padre originario della Sierra Leone venuto a studiare nella città toscana e da madre fiorentina.
Ancora bambina, a tre anni, Antonella è andata a vivere in Sierra Leone, a Freetown dove suo padre lavorava come architetto e la mamma insegnava matematica. “All’inizio – ha detto fra l’altro Antonella Bundu -, è stata dura. A 17 anni, dopo un continuo andirivieni tra la città Africana e Firenze mi sono trasferita a Liverpool in Inghilterra, in un quartiere che era una specie di Bronx abitato soprattutto da poveri, la stragrande maggioranza neri. Erano gli anni Ottanta del secolo scorso, attraversati da razzismo, violenza e tensioni, la polizia dava la caccia ai neri. Dovevi per forza scegliere, essere partigiano”.
Dopo tre anni torna a Firenze frequenta la Scuola interpreti, lavora e si impegna a livello politico ma mai in un partito, attenta a quel che succedeva e alle cose che riteneva giuste come il  Social Forum e l'integrazione e, recentemente avvicinandosi al “Modello Riace” e all’esperienza di Vicofaro.
In una sorta di piccolo miracolo 
ha fatto convergere sulla sua persona e su ciò che rappresenta una sinistra in cerca di ritrovare visioni e politiche condivise nel segno di una società più giusta. Firenze, la sinistra fiorentina si propone così come cantiere, un modello, ritrovando quel ruolo che le è connaturato nella cultura e nella politica. 
“Ci sono tantissime persone che da tanti anni non vanno a votare – ha sottolineato Bundu nei giorni scorsi all’assemblea di Firenze città aperta - che finalmente spero riescano a trovare un motivo per tornare alle urne".

In bocca all’urna Antonella, nera, fiorentina e di sinistra!

Pao. Ma.