L'antica Fornace Agresti di Impruneta rinasce come centro espositivo moderno con laboratori didattici e caffetteria.
Acqua, terra e fuoco e tanto lavoro. Un lavoro tramandato nel tempo con i suoi ritmi, le sue ritualità, pena un prodotto non di qualità, inadatto. Fornaci, edifici suggestivi di pietra e mattoni. All'interno quasi caverne con le pareti bianche di polvere o annerite dai fumi del fuoco. Torni, strani aggeggi di legno per modellare la terra, fascine di legna e un forno immenso e tante forme di gesso dove colare la creta liquida e da dove poi estrarre l'oggetto da essiccare, cuocere, pronto per l'uso o da smaltare e poi ricuocere attraverso una sapienza tramandata, antica. Nell'aia e intorno un esercito di vasi, orci, tegole e altri manufatti di terracotta. Luoghi di cui il territorio di Impruneta è costellato e dove ancora batte il vecchio cuore fornacino. Com'è stata la fornace Agresti, tempio della ceramica imprunetina fino a non molto tempo fa e ora andata dismessa ma ancora in grado di testimoniare, tramandare e diffondere l'antico mestiere. Completati i lavori di recupero la Fornace Agresti diventa infatti centro espositivo con laboratori didattici e una caffetteria. Un vero e proprio spazio museale moderno legato alla cultura del territorio e capace di farsi sede propositiva nella promozione di cultura che già nei giorni 22 e 23 novembre prossimi sarà la sede della convention internazionale "La Terracotta e il Vino", dedicata all'uso della terracotta in enologia alla quale parteciperanno prestigiosi nomi della produzione vinicola italiana, francese, statunitense, australiana, neozelandese, georgiana, armena e montenegrina.
La fornace risale ai primi anni del XVIII secolo quando gli Agresti, una delle più antiche famiglie di fornaciai, trasferirono qui la loro attività a seguito dell'esaurimento della precedente cava di via della Croce. E' situata a mezza costa su una collina argillosa ed è costruita in mattoni e pietra con una loggia posta in corrispondenza della facciata d'ingresso. L'interno della fornace è organizzato su piani diversi e sovrapposti: al centro si trovano i due forni a legna, più in basso è il deposito del combustibile (fascine), presso il deposito dell'argilla. Durante la bella stagione, il lavoro si svolgeva nell'ampio loggiato e sull'aia; in inverno la formatura e l'essiccazione dei pezzi si effettuava invece nelle stanze vicine ai forni. L'intervento ha completato i lavori di recupero funzionale del complesso della fornace per destinarlo a spazio museale, laboratori didattici, caffetteria. Il progetto ha visto la collaborazione tra il Comune di Impruneta e la Regione.
Pao. Ma.
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