3 giugno 2013

Per una ricostruzione storica del Movimento Studentesco Fiorentino

Mercoledì 5 giugno 2013 a Palazzo Medici in via Cavour 3 a Firenze, dalle ore 18.30 alle ore 23

serata d'incontro per la presentazione della ricerca storica sul 
MOVIMENTO STUDENTESCO FIORENTINO

Dal 1971 al 1978, sotto le bandiere e dietro gli striscioni del Movimento Studentesco Fiorentino, s’incontrarono migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi intrecciando le loro vite, il loro impegno, i loro sogni.
A quarant’anni da quella esperienza politica ma anche sociale, culturale e umana, ci siamo incontrati e abbiamo deciso di ricostruire quel periodo storico in cui a Firenze si cercò di dar vita a un Movimento di studenti autonomo, sia dai partiti politici sia dai gruppi extraparlamentari.
Anna Scattigno e Dario Ragazzini dell’Università fiorentina coordinano il gruppo di studiosi e ricercatori ai quali abbiamo affidato la catalogazione e l’analisi del materiale depositato all’Istituto Gramsci Toscano. Si tratta di migliaia di documenti fra memorie, volantini, piattaforme di lotta, immagini, appunti, interviste e video, messi a disposizione sia dai diretti protagonisti di quegli anni, sia dalle cronache dell’epoca, dagli archivi di associazioni, istituzioni e privati cittadini.
Particolarmente suggestivo il viaggio attraverso le immagini, spesso inedite, e veri e propri “scatti d’autore”, arrivate fino a noi nei modi più svariati. Dalle foto di Red, Cesare Giorgetti, che ha “immortalato” gli avvenimenti più importanti della cronaca e della vita della città, dagli anni ’60 ad oggi, per varie testate giornalistiche come Paese Sera e l’Unità, a quelle messe a disposizione dalla Cgil Toscana, fino a quelle scattate dai molti giovani che allora si cimentavano con le loro macchine fotografiche. All’origine ci sono spesso negativi in bianco e nero, diapositive, provini a contatto o immagini molto rovinate, che hanno bisogno di scansioni accurate e “restauri”.
Sono coinvolti nel progetto oltre ai “protagonisti” dell’epoca e all’Istituto Gramsci Toscano, organizzazioni sindacali e del mondo dell'associazionismo, ricercatori e studiosi, tutti impegnati in un lavoro che si protrarrà per circa due anni e che si concluderà con l'organizzazione di un convegno e la realizzazione di una pubblicazione.
Il progetto sarà presentato ufficialmente mercoledì 5 giugno 2013 in Palazzo Medici a Firenze, ingresso dal Museo in via Cavour 3, nel corso di un incontro che prenderà il via alle ore 18.30, con la visita alla Cappella di Benozzo e al Museo (gruppi di 15 persone). Dalle ore 20 breve saluto di Paola Carlucci a nome del gruppo  promotore della ricerca e a seguire presentazione del progetto a cura della professoressa Anna Scattigno per l’istituto Gramsci Toscano e del professor Dario Ragazzini curatore della ricerca. Dalle 20.30 in poi buffet e musica. Nella sala Fabiani proiezione di video e interviste a cura di Paolo Maggi e Gianna Bandini.
Coloro che per vari motivi non hanno potuto dare la loro adesione alla serata, ma che vogliono comunque sostenere la ricerca, sia con contributi economici sia con memorie, materiali e documenti vari, possono scrivere a movimentostudentescofiorentino@gmail.com, oppure visitare la pagina Facebook  Movimento Studentesco Fiorentino.

Tutto il nostro lavoro salvo pochi fondi generosamente donati da FLC-CGIL, Fondazione Di Vittorio e Casa del Popolo Vie Nuove, è autofinanziato.



Breve nota storico-politica


Nell’autunno 1971, la Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana) di Firenze lancia la proposta di costruire un’organizzazione autonoma del movimento studentesco.
Il documento fondativo indica i punti di fondo: la presenza degli studenti nello scontro sociale e politico, per dare un’alternativa politica al nostro Paese, l’unità fra movimento studentesco e movimento operaio, nella reciproca autonomia politica ed organizzativa, la difesa e lo sviluppo della democrazia nella scuola e nella società italiana, la tutela e l’allargamento degli spazi di democrazia studentesca.
La scuola è assunta come specifico terreno di iniziativa per un processo di riforma dell’istituzione e del suo rapporto con la società. Si tengono insieme la tutela e l’allargamento degli spazi di democrazia studentesca con l’esigenza di cambiamento e di sperimentazione sul piano della didattica e con il raccordo che la scuola deve avere con un diverso sviluppo economico e sociale, per dare lavoro e sbocco occupazionale qualificato alle nuove generazioni.
Per tutto questo si pone l’obbiettivo di uscire dalle contrapposizioni politico-ideologiche e di costruire in ogni scuola comitati che siano la base di un movimento studentesco autonomo, politico, di massa, e che tendenzialmente sia coordinato e organizzato fino alla dimensione nazionale.
Il Movimento studentesco fiorentino, con la propria iniziativa positiva, insieme a nuove realtà maturate in altre città, diventa un punto di riferimento, un’esperienza-pilota a livello nazionale: agli inizi del ’74 nascono gli Organismi studenteschi autonomi, l’organizzazione nazionale che dà impulso ad un nuovo ed importante ciclo di lotte studentesche che ottengono risultati significativi nel processo di riforma della scuola.
In quell’anno, il Msf, insieme agli Osa (Organismi Studenteschi Autonomi), s’impegna fortemente anche in un grande battaglia di civiltà: gli studenti danno un contributo importante alla difesa della legge sul divorzio.
Nel Msf, sull’onda di quella forte iniziativa e sulla base del nuovo fermento che si sviluppa nella società italiana, in specie fra le nuove generazioni femminili, prende corpo un’importante esperienza femminista che connota largamente il modo di essere del movimento.
Insieme alla partecipazione ai momenti generali di lotta sul piano sociale e della difesa della democrazia, in Italia e nel mondo, forte è anche l’iniziativa del Msf  per l’autodeterminazione dei popoli e per la pace.
Nel febbraio ’75, a Firenze, alle elezioni per i rappresentanti degli studenti, previsti dai decreti delegati per la scuola, le liste organizzate dal Msf ottengono un successo straordinario: così avviene anche nel resto del Paese, segnalando chiaramente quella grande spinta a sinistra che è maturata fra le nuove generazioni.
L’azione del Msf, radicata in tutte le scuole di Firenze e dell’intero territorio metropolitano, si sviluppa ulteriormente nella nuova fase politica che si è aperta nel Paese: e dà luogo, oltre che a significativi momenti di lotta, specifici e generali, per la riforma della scuola, ad un importante rapporto con il movimento degli insegnanti ed anche ad iniziative culturali nella città. Sorto sul finire del ’71, il Msf incontra la sua conclusione con il Settantasette e con il terrorismo.

E’ senza dubbio un’esperienza importante sul piano sociale, politico, culturale. Costituisce il campo di formazione politico-ideale di una parte larga della nuova generazione studentesca della nostra città. La ricerca in tal senso, in cui è impegnato, in prima fila, l’Istituto Gramsci Toscano, può essere importante per comprendere un pezzo di realtà, nel suo contesto più generale.



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