Ospite di amici ho assaporato ancor più di quanto avessi
fatto in passato le delizie di Campiglia Marittima. E’ uno di quei luoghi in
cui ti ci trovi subito bene, accolto. Come se qualcosa dentro di te, scossa
dall’incontro si risvegliasse, come in amore.
Se ne rimane stregati, ammaliati, incantati. Un incanto però
che ti viene ricordato, scandito, intimato ogni giorno, anzi ogni ora, o meglio
due volte ogni ora e una volta ogni mezzora del giorno e della notte da
metallici rintocchi che nelle ore diurne si mescolano al tran tran quotidiano.
Ma la notte no!
Dodici rintocchi poco prima di mezzanotte. Dodici rintocchi
a mezzanotte. Dodici rintocchi più uno, secco e deciso allo scoccare della mezzanotte e mezzo. Poi un rintocco poco
prima delle una e un rintocco alle una e poi un altro rintocco "normale" più un rintocco secco e deciso alle 1 e mezza. Poi due rintocchi poco prima delle due e altri due rintocchi alle
due, poi due rintocchi normali più uno secco e deciso alle 2 e mezza e così via senza interruzione trasformano quei suoni di campana, che dovrebbero
testimoniare il senso della comunità dell’antico borgo, in una terrifica
colonna sonora notturna.
Perché?
Che sia per sciogliere quella specie di stendhalniano
incantesimo che ammalia l’ignaro viandante?
Per favore qualcuno, sindaca o sindaco o parroco dia una risposta e ce ne faremo una ragione.
Paolo Maggi
Per favore qualcuno, sindaca o sindaco o parroco dia una risposta e ce ne faremo una ragione.
Paolo Maggi
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