La "striscia" della Feniglia da Porto Ercole |
Da isola a penisola, anzi promontorio. Il promontorio dell’Argentario era un’isola che piano piano, granello dopo granello s’è saldata al continente dando prima origine all’istmo dove si trova Orbetello e poi a due lingue di terra, i tomboli della Giannella a nord e quello della Feniglia a sud.
Stiamo parlando, ma diciamolo sottovoce, del cuore di uno dei luoghi più incantevoli della nostra terra: la Costa d’Argento. Vero e proprio scrigno che comprende paesi dai nomi che richiamano il mistero etrusco a spiagge, scogliere e isole dalla natura dolce e prepotente.
Tutt’intorno mare e Maremma.
Fra tanti gioielli, iniziamo il nostro viaggio visitando il Tombolo della Feniglia con la sua splendida spiaggia lunga circa sei chilometri e raggiunge un’ampiezza massima di un chilometro, costellata di punte rocciose che creano piccole insenature. E’ una lunga striscia di sabbia e pineta tra il promontorio di Ansedonia e le pendici dell’Argentario che aprono la strada a Porto Ercole. Le sue acque sono basse, calde e nei giorni in cui le correnti lo permettono trasparenti come quelle dei litorali delle isole dell’arcipelago.
Una bellezza che s’è mantenuta anche grazie alla protezione che gode trovandosi all’interno della Riserva Naturale Statale Dune di Feniglia. Per goderne appieno occorre camminare o pedalare un po’ per allontanarsi dagli accessi principali dove ci sono ombrelloni e lettini.
Il “Tombolo” della Feniglia che chiude la Laguna di Orbetello cosiddetta di levante (a ponente l’altra striscia di terra è il tombolo della Giannella) è costituito da una pineta e macchia mediterranea fitta di pini marittimi e domestici, eriche, mirto, fillirea, lentisco. Molto rari, i frassini, gli ornelli, gli olmi e poi il leccio e la sughera. Vicino al mare vi sono i ginepri coccoloni e specie erbacee come l'euforbia delle spiagge, il giglio di mare e l'eringio e un’invasione di profumatissimo rosmarino. Non è raro incontrare soprattutto al mattino e la sera branchi di daini, ma anche tassi, volpi, faine, fagiani, gufi, lodole, il picchio verde, l’upupa, il rigogolo e tanti altri piccoli abitanti.
Scheda
La Riserva naturale dello Stato Duna Feniglia si estende per 474 ha ed è situata poco a sud di Orbetello (Gr).
Da Alberese si prende la S.S. Aurelia in direzione Roma e si seguono le indicazioni stradali per Orbetello. Giunti ad Orbetello si prosegue per il Tombolo della Feniglia, che si raggiunge tramite la diga granducale.
Alla riserva si accede a piedi, in bici o a cavallo. Il Corpo forestale dello stato effettua visite guidate per gruppi tel. 0566 40019. Sul lato che guarda la laguna sono collocati alcuni osservatori ornitologici.
Alla fine della strada…
Se volete ancora camminare, pedalare o cavalcare, ma poco poco dal tombolo della Feniglia si aprono altri scenari suggestivi: la Tagliata Etrusca (che non ha niente a che vedere con la bistecca), lo Spacco della Regina e la Torre della Tagliata.
La Tagliata etrusca
Sotto il poggio di Cosa scorre un corso d'acqua di circa 7 km che collega il lago di Burano al mare. Poderosa e suggestiva opera di ingegneria romana in passato impropriamente attribuita agli etruschi. E’ un canale alto 15-20 metri, scalpellato nella roccia per favorire il drenaggio delle acque del lago di Burano verso il mare: in tal modo veniva contemporaneamente garantito il flusso e il riflusso delle acque per evitare l'insabbiamento del porto Cosanus, ancora oggi riconoscibile. Sull'altro lato dell'imboccatura sono visibili i resti di una grande villa marittima romana, mentre, proseguendo per Giardino, si incontrano i resti di altre tre ville tardo-repubblicane, fra le quali merita senz'altro una visita quella di Settefinestre, del 40 a. C.
Lo Spacco della Regina
Vicino alla tagliata si trova lo spacco della regina, una spaccatura naturale di roccia molto affascinante da ammirare e visitare. In passato era utilizzata per lo stesso scopo della Tagliata, ma anche per riti religiosi.
Torre della Tagliata
Davanti alle spiagge d’Ansedonia si trova la Torre della Tagliata. Nel corso del 1500 servì ad ampliare il sistema difensivo e in seguito fu adibita ad abitazione. Questa torre fu dimora del noto compositore Puccini, dove creò molte sue opere, fra cui la “Turandot”.
Curiosità: qualcuno a Porto Ercole sostiene che a Feniglia, nel 1610 moriva Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Pao. Ma.