La scienziata indiana Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista, direttrice del Centro per la Scienza, tecnologia e politica delle risorse naturali di Dehra Dun in India, considerata la teorica più nota dell'ecologia sociale, premiata nel 1993 con il "Right livehood award", una sorta di Nobel alternativo, ha dato vita a Firenze all'associazione "Navdanya international" per sostenere e promuovere inI talia e nel mondo le sfide e gli impegni per la biodiversità.La nuova asociazione è stata presentata nel corso di "Terra futura" la mostra convegno sulla sostenibilità che si è svolta da venerdì 20 a domenica 22 maggio 2011 alla Fortezza da Basso a Firenze.
''Dieci anni fa - ha detto Vandana Shiva - sono stata adottata dalla Regione Toscana nel grande slancio di rinnovamento degli incontri di San Rossore. Sono felice di rinnovare quell'entusiasmo con Navdanya international. Oggi piu' che mai e' attuale e urgente continuare la battaglia in difesa della biodiversita' e dei suoi custodi, per creare una agricoltura futura che protegga la terra, il nostro futuro e la nostra salute''. L'associazione avra' come vicepresidenti Maria Grazia Mammuccini (presidente dell'Arsia, l'Agenzia regionale toscana per la salvaguardia e l'innovazione in agricoltura) e Giannozzo Pucci, editore per l'Italia della rivista 'The Ecologist'.
Vandana Shiva ha fondato “Navdanya” nel 1991 per proteggere la diversità e l'integrità delle risorse viventi, specialmente dei semi autoctoni (native seeds) in via di estinzione a causa della diffusione delle coltivazioni industriali. Nella visione di Vandana Shiva, la riproduzione femminile e la riproduzione agricola sono due processi vitali che hanno la stessa capacità di sottrarsi e di resistere alla mercificazione. La possibilità delle donne di concepire e la possibilità dei semi di autogenerarsi sono entrambi processi naturali gratuiti, dove la legge del mercato è stata costretta a fermarsi. Ma come le donne sono state lentamente espropriate, attraverso la scienza maschile occidentale del loro corpo e del sapere sul loro corpo, così i contadini vengono espropriati del sapere sui loro semi.
Il nome Navdanya nasce dal rituale, molto diffuso tra le famiglie del Sud dell'India, di piantare nove semi in un vaso il primo giorno dell'anno per poi scegliere, a distanza di qualche tempo, i semi che si sono sviluppati meglio mettendoli a disposizione di tutti.
Pao.Ma.
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