

Susanna Benvenuti è morta alle 6.09 di martedì 13 marzo scorso. E’ terminata la sua lotta contro la sofferenza per una mala...
di Susanna Benvenuti
La scienza gli attribuisce un'alta digeribilita', capacita' disinfettanti, antibiotiche e ipotensive. Secondo la tradizione locale è curativo, afrodisiaco, stimolante.... è l'aglio rosso di Proceno, borgo medievale a confine tra il Lazio e la Toscana. Gli Etruschi, antichi abitatori di Proceno, lo coltivavano nelle zone particolarmente ombrose e ne facevano abbondante uso preferendolo alle cipolle. E' un ortaggio coltivato nel Comune omonimo e in una ristretta area di Acquapendente e si è conquistato una certa fama a livello nazionale per le sue qualità organolettiche: sapore intenso e gradevole, aroma pronunciato, ma soprattutto per la sua prolungata conservabilità. Anche i Romani lo somministravano ai loro soldati, agli atleti e ai marinai perché si riteneva che fosse in grado di aumentarne la forza, l'energia fisica e il coraggio. Nel Due e Trecento ritroviamo l'aglio tra gli ortaggi più diffusi negli orti della provincia di Viterbo, perché usato, oltre che nell'alimentazione, anche nella farmacopea. È caratterizzato da un bulbo di medie dimensioni, con bulbilli corti e tozzi e la pellicola esterna dal caratteristico colore rosso. Il sapore è forte e piccante, il profumo intenso e persistente. La diffusione e le caratteristiche qualitative che lo rendono così particolare dipendono dalla tipologia dei terreni, situati a 400 - 450 m. e dal clima temperato. Il suolo è un substrato del Pliocene, di origine marina, fortemente argilloso. La semina avviene tra dicembre e febbraio, mentre la raccolta a giugno e luglio. È destinato prioritariamente al consumo fresco, ma viene usato anche in alcune preparazioni tradizionali come l’agnello all'aglio, i lombrichelli all'aglione (pasta tipica della Tuscia, preparata a mano con acqua e farina) ed il pane con il burro all'aglio. L'aglio rosso di Proceno e' uno dei prodotti tipici e di qualita' della Tuscia inseriti nell'elenco del ministero per le Politiche agricole e forestali, nella sezione ''vegetali'. In agosto da oltre 25 anni il prodotto viene celebrato nella Sagra dell'aglio rosso dove le donne del paese preparano deliziosi piatti tipici.
16 Settembre 2008
Articolo pubblicato su Coopinforma n. 88 (ottobre 2008)
di Paolo Maggi
Mentre i mari diventano sempre più puliti, le foci dei fiumi risultano più inquinate. E’ la situazione che emerge al termine della campagna di monitoraggio sullo stato di salute del Mediterraneo svolta anche quest’anno dalla Goletta Verde di Legambiente. I risultati delle analisi della ventitreesima campagna di Goletta verde, condotte su 361 campioni prelevati da acque di balneazioni e foci “sono – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - sintomo di una capacità' di depurazione delle acque fognarie più' efficiente e di scarichi più' controllati e frutto di una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni, soprattutto costiere''. Tuttavia il peggioramento della situazione delle foci, ha precisato Cogliati Dezza, e' la conseguenza di pochi controlli e scarichi civili e industriali non trattati mettono in crisi la salute dei fiumi in quasi tutte le regioni italiane. Goletta Verde ha toccato, in 50 tappe, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, una, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Per quanto riguarda il mare, le acque di balneazione prelevate in 50 località lungo le coste italiane risultano pulite nel 92% dei punti analizzati, contro l'87,6% del 2007. Dei 361 campioni prelevati, 333 sono risultati puliti; 22 campioni sono risultati invece leggermente inquinati, quattro inquinati e due gravemente inquinati. La campagna di Goletta Verde ha anche evidenziato che il nostro mare, nei suoi 8mila chilometri di coste ha ancora troppe spiagge blindate e deturpate dal cemento abusivo. Il record negativo va ancora alla Campania, con 673 illeciti accertati, seguita da Calabria (650) e Sicilia (617). In molti casi sono le costruzioni abusive a negare il libero accesso alla spiaggia. Ci sono poi, rileva Legambiente, ''spiagge sulle quali viene illecitamente imposto un pedaggio di accesso dai gestori degli stabilimenti balneari'', come in Liguria, dove solo
La situazione dei fiumi e' peggiorata rispetto allo scorso anno, con inquinamento rilevato nel 78% dei campioni analizzati. Sono state eseguite 80 analisi, 43 delle quali hanno indicato alti valori di inquinanti microbiologici; sette sono risultati inquinati, 12 leggermente inquinati e solo 18 puliti. Salgono al 54% (contro il 47% del 2007) le foci gravemente inquinate, con uno o piu' parametri almeno dieci volte superiori ai limiti di legge. ''Una situazione sempre piu' nera - rileva Legambiente - e che non risparmia nessuna delle regioni visitate da Goletta Verde''. La maglia nera va alla Campania, mentre fanno eccezione Toscana e Puglia.
di Paolo Maggi
pubblicato sul Magazine di Firenze e Prato
"Viva Piazza"
nel mese di ottobre 1998
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Dopo tre secoli la cicogna torna a riprodursi
di Paolo Maggi (sett. 2005 - Coopinforma n. 76)
A Palazzo Strozzi si celebra l’uomo del Rinascimento
Dall’11 marzo al 23 luglio 2006 di scena la mostra “L’uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le arti a Firenze fra ragione e bellezza”.
di Paolo Maggi (febbraio2003)
C’è, probabilmente la mano di Leon Battista Alberti dietro “La città ideale”, il misterioso e suggestivo dipinto quattrocentesco, in passato attribuito a Piero della Francesca, simbolo universale del classicismo e della perfezione formale del Rinascimento. A testimoniarlo è un disegno nascosto sotto la superficie pittorica del dipinto conservato nel Palazzo Ducale di Urbino, venuto “alla luce” in seguito a ricerche effettuate con nuove tecniche diagnostiche. Il disegno è identico al dipinto, “un rarissimo caso di fotocopia monocroma”, come lo ha definito l’esperto internazionale di diagnostica Maurizio Saracini e che secondo Gabriele Morolli “prefigura alla perfezione forme, volumi e prospettiva dell'intera rappresentazione rivelando l'opera non di un pittore, ma di un architetto come Alberti”. Ma c'è di più: «Gli edifici rappresentati - aggiunge Morolli - non solo sono fedeli trascrizioni di architettura descritte nel trattato albertiano "De Re Aedificatoria", ma citano anche note opere di Alberti, in particolare Palazzo Rucellai e la facciata di Santa Maria Novella a Firenze, il tempio Malatestiano a Rimini. Niente ci proibisce dunque di pensare che Alberti abbia realizzato il disegno e che altri lo abbiano colorato». Si tratta di una delle sorprendenti, recenti acquisizioni intorno all’opera enciclopedica e spettacolare di Leon Battista Alberti che faranno parte delle circa 200 opere della mostra “L’uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le Arti a Firenze tra Ragione e Bellezza” che dall’11 marzo al 23 luglio 2006 si terrà in Palazzo Strozzi a Firenze. La rassegna a cura di Cristina Acidini e Gabriele Morolli propone opere in gran parte di Alberti e di grandi artisti sui quali si è esercitato l’ascendente delle sue teorie come Donatello, Ghiberti, Beato Angelico, Bernardo Rossellino, Andrea Del Castagno, lo Scheggia, Filippino Lippi, Filarete, Verrocchio, Botticelli, e molti altri. Si tratta di 34 dipinti, 22 disegni, 30 sculture o rilievi, 4 elementi architettonici, 11 gessi, 231 manufatti fra tessuti, modellini e oreficerie, 6 medaglie, 20 manoscritti, 5 lettere, 13 volumi a stampa. Tra i pezzi più ghiotti anche alcuni straordinari Donatello: la Madonna con Bambino eccezionalmente prestata dal Louvre, il Banchetto di Erode dal musèe des Beaux Art di Lille, la Madonna col bambino e Angeli del Victoria and Albert Museum. Ma anche la Presa di Troia del Maestro di Apollo e Dafne prestata dalla New York University, la placchetta ritenuta Autoritratto di profilo di Alberti della National Gallery di Washington, la Calunnia di Botticelloi dagli Uffizi, l’Armadio degli argenti di Beato Angelico dal Museo di San Marco e La città ideale, da Urbino. Un apporto particolarmente importante alla mostra è dato da
un gruppo di documenti inediti provenienti dagli archivi familiari che consentono di ricostruire il sofferto rapporto che Alberti ebbe con la famiglia. In particolare un albero genealogico su pergamena gualcita di 14 centimetri per 25. Un vero piccolo tesoro apparentemente insignificante, che per secoli non aveva attirato l’attenzione degli studiosi, ma che oggi si è rivelato estremamente importante, scritto da Leon Battista Alberti in persona e che sarà esposto per la prima volta in Palazzo Strozzi. La mostra che si tiene a conclusione della manifestazioni per il VI centenario della nascita di Leon Battista, promossa e prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con il patrocinio del Presidente della Repubblica, oltre a candidarsi come l’evento artistico fiorentino del 2006, sarà una pietra miliare per capire meglio “quest’uomo del Rinascimento” attraverso le innumerevoli testimonianze architettoniche, pittoriche, matematiche, chimiche, musicali. Di notevole pregio anche il catalogo realizzato da Mandragora e Maschietto editore, che insieme gestiscono anche il bookshop della mostra. Le due case editrici fiorentine si sono unite in doppio marchio “per affermare – hanno sottolineato i due editori Mario Curia e Federico Maschietto la comune volontà di costruire una realtà cittadina in grado di confrontarsi con i maggiori competitori nazionali”.
La mostra rimarrà aperta tutti il venerdì dalle 9 alle 23 e gli altri giorni dalle 9 alle 20 (info Sigma C.S.C. tel. 055 2469600).
Massa Marittima
Nell’antica chiesa di S. Pietro all’Orto
il Museo degli strumenti musicali
In mostra anche un pianoforte uguale a quello usato da Mahler. Vi si può ammirare in diretta anche l’arte del restauro. Un affascinante viaggio alla scoperta dell’evoluzione degli strumenti musicali dell’occidente.
di Paolo Maggi (novembre 2003)
Forte piani, pianoforti e uno splendido clavicembalo del ‘600, muti testimoni di melodie religiose e antiche sonate, accolgono il visitatore nel Museo degli Strumenti Musicali di Massa Marittima, inaugurato nella scorsa estate, e lo accompagnano in viaggio appassionante. Un viaggio attraverso l’evoluzione tecnologica, stilistica e di gusto degli strumenti musicali, reso possibile grazie a Lorenzo Ronzoni, appassionato collezionista e restauratore di strumenti musicali, soprattutto di organi meccanici antichi.
Dopo aver stipulato un accordo con l’amministrazione comunale e aver dato vita, con il suo prezioso patrimonio, ad una Fondazione senza scopi di lucro, Lorenzo Ronzoni ha potuto allestire il percorso museale in alcuni locali all’interno del complesso di San Pietro All’Orto, da lui personalmente restaurati, anche riportando alla luce monofore e frammenti di affreschi della prima chiesa di Massa Marittima, dei quali non se ne conosceva neppure l’esistenza. Uno scenario suggestivo dove fanno dove possiamo ammirare,fra gli altri, un clavicembalo del ‘600, quattro Forte piani datati rispettivamente 1790 al 1820, 1840 e 1860 e un pianoforte a coda Bluthner, uguale a quello che usava Mahler, del 1904. Una vera e propria delizia per gli appassionati ma anche per i profani e per tutti coloro che intendono aprire una finestra singolare e affascinante sulla nostra storia che “racconta l’evoluzione del pianoforte, simbolo eminente della civiltà musicale occidentale”. All’interno del Museo inoltre i visitatori possono ammirare in diretta, in un apposito laboratorio, le varie fasi del restauro. “Si tratta di un percorso unico nel suo genere con organi di rara bellezza e importanza – dice Lorenzo Ronzoni – raccolti soprattutto quando, in seguito ad una errata interpretazione dei dettami del Concilio Ecumenico Vaticano II, molte chiese si
di paolo Maggi (Coopinforma n. 84)