Nel 1633 i priori che governavano il paese decisero di
togliere la cipolla dall’insegna comunale ritenendo poco nobile quello stemma.
Ma nel 1867 il Consiglio comunale decise di tornare alle origini con la cipolla
simbolo dello stemma comunale a testimonianza dello spirito forte e dolce della
gente di queste contrade.
Dal 2001 quindici aziende agricole della bassa Valdelsa
riproducono la cipolla certaldina famosa fin dai tempi del Boccaccio. L’illustre
poeta la menziona nel Decamerone, quando cita un tale Frà Cipolla, che in quei
terreni produceva cipolle famose in tutta la Toscana. Le quindici aziende che
fanno capo al Consorzio Certaldo 2000, con presidio Slow Food, hanno
festeggiato il 2004 con circa 400 quintali di cipolla vernina prodotti. La
magnanimità della stagione ha permesso anche il raggiungimento di una grande
qualità. Con la cipolla di Certaldo si produce anche una squisita marmellata
che ben si abbina a bolliti e a formaggi stagionati.
“Siamo soddisfatti - dicono al Consorzio - se si pensa che solo da tre anni abbiamo
riprodotto il seme e siamo partiti dagli 80 quintali della prima esperienza per
arrivare ai 400 prodotti quest’anno”.
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La cipolla di Certaldo ha un gusto dolce e delicato, la
forma è rotonda con schiacciamento ai poli, il colore è rosso-violaceo, con
tuniche interne biancorossastre, la pezzatura e mediogrossa.
Articolo pubblicato su Coopinforma n. 72 di Novembre 2004
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