17 ottobre 2014

Il Gigante dopo il restyling

Nel Parco Mediceo di Pratolino torna a far bella mostra di se Il Gigante dell’Appennino, il capolavoro del Giambologna, dopo un intervento di restauro durato tre anni.

Eretto dal celebre scultore fiammingo fra il 1579 ed il 1580, il colosso in muratura, alto oltre 10 metri, rivestito d’intonaco e pietra, aveva un tempo al suo interno grotte con decorazioni, affreschi e giochi d’acqua. Sotto il gruppo scultoreo esiste ancora la camera ipogea, che in origine ospitava la fontana di Narciso e automi mossi da meccanismi idraulici. Fu restaurato sia al tempo di Ferdinando de' Medici, che della famiglia Demidoff.
Ma non è tutto. Infatti da domenica prossima il Parco si ingrandisce e lo fa con un ampliamento della area visitabile con i nuovi percorsi a nord nella zona di Montili. L’area interessata riguarda circa 30 ettari, che si sommano agli altri 30 ettari dell’area monumentale; l’estensione delle strade aperte si arricchisce di altri 3,5 km circa, raggiungendo la parte più alta del parco e anche la più panoramica (nelle giornate terse si ammirano chiaramente il profilo dei monumenti di Firenze, in particolare la cupola del Brunelleschi, con Fiesole sulla sinistra).
L’area, prima di questi interventi, era interdetta al pubblico per motivi di sicurezza: le piante secolari, di considerevoli dimensioni e di grande effetto paesaggistico oltre che botanico, avevano problemi di stabilità e costituivano quindi un pericolo per i visitatori.
Numerosi i riconoscimenti al Parco Mediceo di Pratolino: da quello dello scorso giugno da parte dell’Unesco, che ha inserito il Giardino di Pratolino nella Lista del Patrimonio mondiale all’interno del sito seriale delle Ville e giardini medicei toscani, alla ricerca sui giardini storici e il garden tourism, effettuata da parte di JFC Tourism&Management, che ha collocato il Parco tra i primi 10 giardini più belli d’Italia.
Pao. Ma.

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