"... da sempre, "dai tempi di Noè" appunto,
accanto al pane del bisogno, al pane che sfama, al pane quotidiano necessario
per vivere l'uomo ha avuto il vino della gratuità e della festa: una bevanda
non necessaria alla sopravvivenza, ma preziosa per la consolazione, la gioia
condivisa, l'amicizia ritrovata... Il vino: bevanda che, bevuta in solitudine,
ne stordisce l'amarezza solo per accentuarne la tristezza, ma anche bevanda
che, gustata nell'intimità di un'amicizia ne esalta il sapore e ne affina il piacere...
Bevanda esigente, anche, perché richiede a chi la beve lo sforzo di liberarsi
dalla schiavitù dell'efficienza esasperata per abbandonarsi alla gratuità senza
la quale la vita è priva di sapore. Bevanda che invita a cantare la vita, a
immettere nella consapevolezza della morte la volontà di dire di sì alla
vita".
Da "Il pane di ieri", di Enzo Bianchi.
Nessun commento:
Posta un commento