Il 16 aprile di sette anni fa morì nel suo letto voglio sperare serenamente, nella casa in cui viveva con la mamma, il caro amico e collega Moreno Vaiani.
Il 16 aprile è ormai per me un giorno malinconico che però mi regala sempre bei ricordi. Era un vero esperto del pallone un giornalista con la memoria da elefante e un grande amore per la Fiore ma anche per le squadre “minori”, quelle che scaldano grandi passioni. Indimenticabili le sue radiocronache. Una passione che riuscì a contaminare anche me che il calcio l'avevo abbandonato nei "pulcini" di San Firenze. Gomito a gomito abbiamo raccontato le gioie e i dolori della squadra viola per oltre 10 anni attraverso "Per sempre viola" il libretto ideato da Roberto Fancelli. Moreno raccontava, io scrivevo e Roberto monitorava costantemente quei due pericolosi "intellettuali" viola e sfornava sempre nuove idee per arricchire e nutrire la pubblicazione.
Moreno amava molto la Toscana che percorreva in lungo e in largo scovandone borghi e tesori e tutti quei prodotti che produce, custodisce e offre generosamente. Era anche un tessitore di relazioni. Aveva un talento particolare per far star bene insieme le persone.
Passione, impegno e professionalità riconosciuti da tutti, anche dai giornalisti toscani che attraverso l’Ussi (unione stampa sportiva) istituirono un Premio che porta il suo nome e che veniva assegnato a giovani promesse dello sport toscano oltre che per i meriti sportivi anche per lealtà e correttezza. Un Premio che meriterebbe di continuare in suo nome.
Era puntuale, parecchio! Non arrivava mai tardi agli appuntamenti, casomai prima, ma quella mattina del 16 aprile ...
Paolo Maggi
Nessun commento:
Posta un commento