Tutti i fiorentini o quasi sanno che "Essere ridotti al lumicino" significa non avere più quattrini. Pochi però sanno da dove trae origine questo antico modo di dire. Deriva dalla Confraternita dei Buonomini di San Martino, che ha sede a Firenze presso l'Oratorio in piazza San Martino a due passi dalla Casa di Dante. La confraternita fu fondata nel 1441 dall'arcivescovo Sant'Antonino che chiamò dodici uomini "per soccorrere le famiglie fiorentine che da civile condizione erano cadute in disgrazia e che per pudore non chiedevano elemosina". Da quel dì l'"Opera dei Buonomini" aiuta i poveri vergognosi, distribuendo le offerte devolute dalla città all'opera stessa. Quando i Buonomini rimangono senza un soldo e quindi impossibilitati ad aiutare i poveri vergognosi, accendono una candela sulla porta d'ingresso dell'Oratorio. Da qui il detto "Essere ridotti al lumicino".
Sulla facciata dell'oratorio spicca un tabernacolo con San Martino che fa l'elemosina ai poveri di Cosimo Ulivellli. L'interno dell'edificio è stato affrescato alla fine del XV secolo (bottega del Ghirlandaio); nelle dieci lunette si succedono insieme ad altre, le storie di San Martino e le opere di Misericordia.
Pao. Ma.
16 ottobre 2013
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