Per quanto riguarda il verde urbano e le zone a traffico
limitato la Toscana se la cava abbastanza bene, in tema di rifiuti decisamente
no. E’ quanto emerge dalla diciannovesima edizione di Ecosistema urbano, la
ricerca che Legambiente e Ambiente Italia effettuano ogni anno in merito allo
stato di salute dei capoluoghi di provincia. Firenze si piazza al primo posto
in Toscana, al quinto fra le grandi città e a metà della classifica nazionale. A far guadagnare punti, secondo “Ecosistema
urbano”, la realizzazione di Zone a traffico limitato, una discreta mobilità
ciclabile e soddisfacenti performance del servizio pubblico. Come dire, chi si
accontenta gode.
Troppo alta invece la quantità di rifiuti prodotti.
Tra le città medie si distingue Pisa che è prima in assoluto
a livello regionale e settima nella classifica nazionale, e avanza di tre
posizioni rispetto al 2011. Aree verdi e estensione della Ztl i punti forti,
produzione di rifiuti, consumi elettrici ed idrici quelli deboli: mal comune. Rimane
stabile al 15mo posto Lucca che svetta in quanto a verde urbano, isole pedonali
e solare fotovoltaico, ma affonda sui rifiuti e per numero di auto circolanti.
Perde, poi, sei posizioni nella classifica nazionale Livorno (17mo posto),
penalizzata dal numero di motoveicoli, di zone a traffico limitato e di verde
urbano, e scende di uno scalino anche Prato (18mo posto) sfavorita dalla
dispersione idrica e dalla produzione di rifiuti. Nella parte bassa della lista
si trova, nonostante tre posizioni recuperate, Pistoia (31mo posto) che vanta
una buona qualità dell’aria, ma perde sulla depurazione. Segue Arezzo (32mo
posto), in assoluto la città che consuma meno acqua, ma con una produzione di
rifiuti ancora troppo alta. Non solo. Dopo Prato e Pistoia, tra le città medie,
è anche a livello toscano la città con meno certificazioni Iso 14001 (solo 2.60
delle imprese). Tra gli ultimi della lista anche Grosseto (36mo posto) che
registra alte perdite di rete e produce troppi rifiuti.
Fra le città piccole, Siena è a metà classifica (21mo posto)
con un buon trasporto pubblico e una Ztl particolarmente estesa, ma con consumi
elettrici troppo alti e troppi motocicli circolanti.
Massa si attesta fanalino di coda (40mo posto) con il primato italiano di
capoluogo di provincia con la più alta concentrazioni di rifiuti solidi urbani.Paolo Maggi
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