19 marzo 2020

Coronavirus: andrà tutto bene?


Mi chiedo se ho paura. Ho paura ma non sono spaventato. Ho paura per tutte quelle persone che non possono protrarre la loro astensione dalle attività che gli permettono di poter sopravvivere, per se stessi, per i loro figli, per le loro famiglie. In questo tempo sospeso cerco nel mio isolamento forzato di assaporare ugualmente le emozioni di un abbraccio, di un bacio nei modi possibili a distanza ma comunque vicino, anche se non fisicamente a quelle persone o comunque esseri viventi e cose che amo. Vivo una nuova quotidianità rallentata che m’avvicina all’essenziale e in qualche modo mi alleggerisce anche rispetto a quegli impegni che di solito generano ansia.Ma tutt’intorno è sofferenza. Chi s’ammala e chi muore e chi perde il lavoro e chi è costretto a lavorare nonostante i pericoli di contagio. Bandoni abbassati che forse non saranno riaperti. Sipari chiusi e palchi deserti.Ho paura che l’impegno, i sacrifici fatti e quelli che faremo ancora
possano essere vanificati dalla resa di chi non può farcela a resistere a lungo. Ogni tanto esco, per una spesa frettolosa e scatto qualche foto, vedo una città privata di quella che conoscevo come “normalità”: gente indaffarata, bimbi che giocano, il caos del traffico. Tutto annientato, domina un silenzio assoluto. Firenze è bella vista così. Scopri ad esempio una via dell’Ariento spettacolare senza i banchini e tutto quel tran tran che ne ostacolava la visione. Passeggi attraverso mille meraviglie e t’accorgi che quella di prima, prima del tempo sospeso, non era “normalità” o meglio non era una bella normalità. Dovresti goderne appieno ma, non è così. Ho vissuto tanti momenti felici e anche altrettanti dolorosi ma non ricordo qualcosa di analogo se non in alcuni film o racconti di fantascienza. Una delle prime cose che m’è venuta in mente è il romanzo “Cecità” di Saramago in cui all’improvviso tutti diventano ciechi per un’epidemia sconosciuta. La reazione della gente, della maggior parte della gente è devastante. C’è angoscia per
quello che potrebbe succedere a livello sociale, psicologico ed economico e non si può certo affermare che andrà tutto bene, non è così. Credo che saremo molto cambiati… spero in meglio.




Intanto #iorestoacasa

paolo maggi

Nessun commento: