Sterpaia, agosto 2017 |
Uragani, guerre, terremoti, incendi, alluvioni, devastazioni d'ogni
tipo, vicine e lontane e poi violenze, stupri... e tutt'intorno rumore, rumore,
un cicalio continuo. Ma che c'entrano le cicale?
Fedro chiese allora quale fosse quel segno d'onore...
"Si dice dunque - spiega Socrate- che le cicale erano
un tempo uomini. E le Muse ancora non c'erano. Nacquero Le Muse e il canto
apparve. Taluni rimasero così percossi di gioia, che si misero a cantare, senza
più pensiero né di cibo né di bevanda. E così senz'accorgersene morivano. E da
questi uomini ebbe origine la famiglia delle cicale, in un successivo momento.
E dalle Muse ottenevano questo privilegio: la loro vita sarebbe stata immune
dal bisogno del nutrimento. Senza cibo, senza bevande, un perpetuo canto, sino
alla morte. E dopo la morte venire presso le Muse, e riferire se qualcuno
concede tributo d'onore alle Muse e a quale precisamente".
A Tersìcore per esempio la Musa che gode dei cori, le cicale
riferiscono chi le ha tributato onore con l'opera dei cori; e con ciò fanno sì
che s'accresca l'amore di Tersìcore verso questi devoti...".
Sì forse le cicale c'entrano ma bisogna saperle
riconoscere... ascoltare, vedere.
Pao. Ma.
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