27 agosto 2018

Il tempo delle cicale

Sterpaia, agosto 2017

Uragani, guerre, terremoti, incendi, alluvioni, devastazioni d'ogni tipo, vicine e lontane e poi violenze, stupri... e tutt'intorno rumore, rumore, un cicalio continuo. Ma che c'entrano le cicale? 

Platone fa raccontare da Socrate a Fedro il "Mito delle cicale"...
 "E forse, guarda, le cicale ci osservano mentre a piena voce, in questa giornata estiva, vanno cantando e l'una con l'altra conversando qui sopra il nostro capo. Supponi, esse vedono che, come tutti, nella calura meridiana, anche noi non siamo più in grado di ragionare, ma chiniamo il capo greve di sonno, e ci lasciamo cullare quasi incantati dalla loro voce, incerti nel pensiero e sonnolenti. E avrebbero anche ragione di ridere. penserebbero certo che gente da nulla, servi veri e propri sono venuti qui appresso, nel loro rifugio; pecore che passano il meriggio presso la fontana. Invece se noi continueremo a ragionare, pur passando colla nostra nave vicino come vicino a Sirene, senza subirne l'incanto, ho! allora forse ci daranno, stupite e ammirate quel segno d'onore che per concessione degli Dei esse danno agli uomini". 
Fedro chiese allora quale fosse quel segno d'onore...
"Si dice dunque - spiega Socrate- che le cicale erano un tempo uomini. E le Muse ancora non c'erano. Nacquero Le Muse e il canto apparve. Taluni rimasero così percossi di gioia, che si misero a cantare, senza più pensiero né di cibo né di bevanda. E così senz'accorgersene morivano. E da questi uomini ebbe origine la famiglia delle cicale, in un successivo momento. E dalle Muse ottenevano questo privilegio: la loro vita sarebbe stata immune dal bisogno del nutrimento. Senza cibo, senza bevande, un perpetuo canto, sino alla morte. E dopo la morte venire presso le Muse, e riferire se qualcuno concede tributo d'onore alle Muse e a quale precisamente". 
A Tersìcore per esempio la Musa che gode dei cori, le cicale riferiscono chi le ha tributato onore con l'opera dei cori; e con ciò fanno sì che s'accresca l'amore di Tersìcore verso questi devoti...".
Sì forse le cicale c'entrano ma bisogna saperle riconoscere... ascoltare, vedere.

Pao. Ma.

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