Gianna era una bella persona, gentile. Gianna era un’amica. Gianna era diversa, come noi.
Abitava in via Magalotti, in quella strada stretta che da piazza San Remigio porta dritta o quasi in Borgo dei Greci, nello stesso palazzo in cui abitava la “Romanina”.
E’ stato inevitabile conoscersi, dopo le prime schermaglie con noi ragazzacci, fino a diventare amici.
Ho scoperto con tristezza che è morta l’11 maggio del 2009.
Attrice e intellettuale, attivista radicale, una figura di riferimento del Movimento transessuale italiano. Fondatrice del M.I.T. (Movimento Identità Trans), in prima linea per la conquista della Legge n. 164 del 1982, sulla rettificazione della riconversione del sesso.
La vita di Gianna è la testimonianza di un’epoca, di un mondo lontano, l’esperienza di una persona che ha vissuto appieno la sua identità in un periodo difficile, quando non “poteva essere visibile”.
La ricordo come un'amica preziosa, le gite sulla neve o al mare, le passeggiate e le lunghe chiacchierate. La ricordo come una grande donna che ha contribuito, sin dalla fine degli anni '60, a pensare Firenze come un luogo nel quale temi come l’ordine pubblico e la sicurezza sociale potessero andare di pari passo con le libertà soggettive di tutti i cittadini.
"... il mio vero nome è Gianna, sono nata in una cittadina vicino a Firenze, Sesto Fiorentino,
è il posto che io ho più caro...":
https://www.youtube.com/watch?v=3fwOeD5CjOc
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