Fotografia, cinema, letteratura devono
molto a lui. Edward Hopper con i suoi personaggi sospesi in
atmosfere nette, nitide, figure quasi surreali e allo stesso tempo
presenti immerse in una luce fredda e solare, anche in interni. Dal
25 marzo al 24 luglio 2016 palazzo Fava a Bologna ospiterà ben 160 opere
del pittore newyorkese tra acquerelli, dipinti ad olio, carboncini e gessetti offrendo una vera e propria panoramica
dell'opera di una delle icone dell'arte americana del XX secolo.
La mostra realizzata da Arthemisia in
collaborazione con Genus Bononiae comprende pezzi dalla
collezione del Whitney Museum of American Art di New York, fra cui
New York Interior e South Carolina Morning, oltre a interessanti
lavori preparatori, quali Study for Morning Sun, Study for Girlie
Show, Study for Gas e Study for City Sunlight.
Nato nel 1882 e morto nel 1967, Edward
Hopper è stato uno dei pittori più influenti del Ventesimo secolo,
sia in termini di contenuti che di stile. Il soggetto principale
delle pitture di Hopper è la solitudine urbana. L'artista amava
ritrarre paesaggi vuoti o semivuoti delle periferie americane,
interni domestici o di locali, ciascuno dei quali sembra sospeso in
un'atmosfera fuori dal tempo, esattamente come sembrano inermi e
congelati i pochi personaggi che vi compaiono.
Pao. Ma.
Nessun commento:
Posta un commento