28 dicembre 2010

Ecologia e arte nelle terre confiscate alle mafie


Valorizzare dal punto di vista naturalistico, turistico e artistico i territori confiscati alle mafie grazie al lavoro di un gruppo di volontari che metteranno a disposizione il proprio tempo la prossima estate.
Questo lo scopo del corso di formazione per volontari organizzato dal WWF e da Libera dal prossimo gennaio.

Con questi interventi il sistema dei terreni confiscati alle mafie, in  Sicilia, Calabria, Puglia  e oggi gestiti dalle Cooperative di Libera,  acquisirà una più forte caratterizzazione e potrà essere promosso in ambito locale e nazionale anche come un insieme di luoghi di grande interesse per la conservazione del paesaggio e della biodiversità e, allo stesso tempo, di forte stimolo per la creatività e la ricerca artistica.

Il corso si articolerà in 5 incontri di una giornata ciascuno  un sabato al mese, da gennaio a maggio 2011. Ogni giornata avrà inizio alle 10:00 e terminerà alle 17:00 presso l'Oasi WWF Stagni di Focognano, nel Comune di Campi Bisenzio (Firenze).

Non è un caso che questo progetto si svolga presso quest'Oasi. Quest'area protetta rappresenta infatti un caso unico nel panorama nazionale perché frutto di uno straordinario progetto di costruzione di nuovi habitat di forte interesse paesaggistico e naturalistico a partire da una situazione territoriale iniziale poverissima, dovuta alla presenza di campi coltivati con metodi estensivi, vecchi viottoli punteggiati da discariche, una strada asfaltata abbandonata e qua e là baracche e appostamenti fissi da caccia in muratura e cemento armato costruiti abusivamente. Oggi questo luogo, creato dal nulla da un gruppo di volontari del WWF, risplende per la grande bellezza e per le migliaia di forme di vita che lo popolano.
Tutte le attività di formazione, così come le successive fasi di realizzazione degli interventi durante la prossima estate, si svolgeranno sotto la direzione di Carlo Scoccianti, biologo, responsabile del progetto e direttore dell’oasi WWF.
La proposta è rivolta sia a chi opera già nel settore naturalistico o artistico sia a studenti, volontari,
appassionati e cultori di queste materie che desiderano dare un proprio contributo contro l'illegalità.
L'iniziativa vuole anche fare di questi interventi una grande occasione di conoscenza e allo stesso tempo di dialogo e scambio di esperienze fra persone che si interessano della tutela del territorio e di rispetto della legalità.
Per partecipare a questa iniziativa occorre prendere contatto con: toscana@libera.it
La partecipazione al corso è gratuita ma è necessaria l’iscrizione a Libera.

2 dicembre 2010

Dal WWF il DEC-ALBERO DI NATALE



 Dagli addobbi ai regali, dal cenone ai viaggi: per essere ‘green’ anche in tempo di crisi

Per le Feste in arrivo il WWF anche quest’anno ha realizzato uno speciale  “dec-albero” di Natale ‘virtuale’, un decalogo con 10 consigli pratici per ridurre l’impronta ecologica del proprio Natale, dalla scelta delle luminarie al cenone della vigilia.

     “Per non rovinare i nostri migliori propositi di bontà natalizia con un’impronta ecologica devastante abbiamo pensato a qualche accorgimento mirato per celebrare, anche in periodo di crisi, un Natale sostenibile senza rinunciare all’atmosfera gioiosa e alle piccole grandi soddisfazioni della festività più attesa ma che per sprechi di carta, avanzi di cibo buttati, botti che spaventano gli animali, spesso si trasforma nella festa più impattante dell’anno” – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia.

Una legge ad hoc per l'Accademia della Crusca


di Paolo Maggi
Ormai l’ha detto e ripetuto in tutte le lingue, anzi nella migliore delle lingue possibili che l’Accademia della Crusca non può più andare avanti così, e che è al collasso! 
Da tempo ormai e in ogni sede istituzionale Nicoletta Maraschio, la prima donna eletta presidente dell’Accademia della Crusca ripete che l’importante istituzione culturale fiorentina  “ha bisogno di finanziamenti adeguati e in particolare di una legge ad hoc che gli consenta un corretto funzionamento”. “Ho pensato che la stabilizzazione fosse il problema centrale su cui concentrare le nostre energie e quindi mi  sono impegnata - ha dichiarato Maraschio - così come gli altri presidenti che mi hanno preceduta, a divulgare questa necessità attraverso comunicati e interventi sui media, ma dopo due anni non è cambiato niente, anzi la situazione è peggiorata al punto che non solo dobbiamo rinunciare ai progetti ma anche alla vita stessa dell’Accademia. Allora ho deciso di coinvolgere tutti gli Accademici. Non è più e solo chi guida in questo momento l’Accademia ma l’Accademia con tutte le sue voci e tutto il loro prestigio in Italia e nel mondo a lanciare il grido d’allarme. Uno spiraglio per la sopravvivenza dell’Accademia si è aperto nei giorni scorsi nella VII Commissione del Senato riunita per discutere delle legge Finanziaria: il Governo nella persona del ministro Bondi ha accolto un ordine del giorno della senatrice Vittoria Franco che impegna il Governo a reperire non meno di 800 mila euro per l’anno 2011 per garantire all’Accademia della Crusca la possibilità di continuare a svolgere il suo importante ruolo. "La responsabilità della lingua è in tutti i paesi un dovere civile, ma in Italia questo oggi sembra non essere vero" ha dichiarato fra l'altro la senatrice del PD.
L'APPELLO DEGLI ACCADEMICI DELLA CRUSCA
La Crusca è la più antica accademia linguistica in Italia e in Europa, che ha svolto e svolge un ruolo culturale decisivo, ma è a tutt’oggi priva di una dotazione ordinaria, da parte dello Stato, sufficiente a garantirne il funzionamento e lo svolgimento dei compiti istituzionali: il personale estremamente ridotto (solo 6 unità interamente a suo carico) e il contributo tabellare del tutto inadeguato (nel 2010: € 190.000,00) sono alla base dei  ricorrenti rischi d’interruzione di ogni sua attività. E’ una situazione senza eguali. Lo Stato ne ha riconosciuto recentemente la fondamentale funzione “pubblica” legata alla lingua, il nostro più importante bene culturale immateriale. In questo grave momento di crisi economica generale e di ripensamento della destinazione dei contributi pubblici, gli Accademici della Crusca e i Soci corrispondenti italiani e stranieri denunciano le condizioni di assoluta precarietà economico-finanziaria dell’istituzione di cui fanno parte e chiedono con forza al Governo che, con un atto normativo, sia finalmente assicurata all’Accademia della Crusca, per la sua unicità di ente di tutela, promozione e valorizzazione della lingua nazionale, una dotazione ordinaria, in grado di consentirle un sicuro funzionamento e uno sviluppo delle attività adeguato ai propri fini statutari.
   In ciascuno dei principali Paesi europei esiste una grande Accademia o un Istituto particolare, il cui fine fondamentale è quello di studiare e tutelare la lingua nazionale, promuovendone la conoscenza e la diffusione. Sono istituzioni ispirate proprio dall’Accademia della Crusca, che attraverso il suo Vocabolario (1612-1923) seppe diffondere in Europa una forte coscienza linguistica nazionale e costituì il modello specifico per l’Académie française, la Real Academia spagnola, la Compagnia fruttifera di Weimar, i cui obiettivi oggi sono ora propri dell’Institut für Deutsche Sprache di Mannheim, e altre ancora. L’Accademia della Crusca – fondata a Firenze, nel 1583, da un gruppo di letterati, giuristi e scienziati per studiare e regolare la lingua italiana – ha saputo adattarsi ai cambiamenti storici ed è oggi un moderno istituto di ricerca, formazione e divulgazione linguistica, la cui autorevolezza è unanimemente apprezzata nel mondo; protagonista nel promuovere, attraverso progetti di grande rilevanza internazionale, lo studio e la conoscenza dell’italiano nel multilingue quadro nazionale, europeo e globale. Sarebbe un danno incolmabile per l’Italia se l’Accademia della Crusca dovesse interrompere ogni sua attività per mancanza di un adeguato finanziamento da parte dello Stato
Gli accademici: Maria Luisa Altieri Biagi, Paola Barocchi, Gian Luigi Beccaria, Pietro Beltrami, Rosanna Bettarini, Francesco Bruni, Ornella Castellani Pollidori, Vittorio Coletti, Maurizio Dardano, Tullio De Mauro, Domenico De Robertis, Piero Fiorelli, Lino Leonardi, Giulio Lepschy, Nicoletta Maraschio, Carlo Alberto Mastrelli, Pier Vincenzo Mengaldo, Aldo Menichetti, Silvia Morgana, Bice Mortara Garavelli, Teresa Poggi Salani, Lorenzo Renzi, Francesco Sabatini, Cesare Segre, Luca Serianni, Angelo Stella, Alfredo Stussi, Alberto Varvaro, Maurizio Vitale e i soci corrispondenti: Luciano Agostiniani, Tatiana Alisova, Giuseppe Brincat, Jacqueline Brunet, Rosario Coluccia, Wolfgang U. Dressler, Vittorio Formentin, Elisabetta Jamrozik, Hermann Haller, Alberto Nocentini, Bernard Quemada, Max Pfister, Edgar Ratdke, Francisco Rico, Leonardo M. Savoia, ,Harro Stammerjohann, Serge Vanvolsem, Harald Weinrich.

1 dicembre 2010

Bracconaggio: ucciso nel Padule un raro esemplare di Moretta Tabaccata


Dopo l’uccisione della Cicogna nera, avvenuta il primo giorno di caccia, un nuovo gravissimo atto di bracconaggio a carico di una specie in via di estinzione, la Moretta tabaccata, si è verificato nei giorni scorsi nel Padule di Fucecchio.
Si tratta di un fatto gravissimo - dice un comunicato del Wwf - se si tiene conto che la Moretta tabaccata è una piccola anatra tuffatrice considerata in pericolo di estinzione a livello globale, che in Italia ha una popolazione stimata in circa 25 coppie nidificanti. Per scongiurarne l’estinzione esiste addirittura un piano d’azione nazionale redatto dall’ISPRA e alcuni progetti finanziati dalla Comunità Europea: episodi come questo rischiano di vanificare tanto lavoro e di condannare alla rapida scomparsa una specie preziosa per l’equilibrio degli ecosistemi palustri.
In Toscana il Padule di Fucecchio rappresenta un’area chiave per la conservazione della Moretta Tabaccata, essendo la sola zona umida che vede la presenza regolare di questa specie, sia pure con pochi individui, e probabilmente la riproduzione di una coppia. A tale riguardo vale la pena ricordare che, oltre ad avere opportunamente segnalato la sua presenza agli organi di vigilanza, il Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio, ha recentemente lanciato un appello attraverso i mezzi di informazione per richiamare l’attenzione del mondo venatorio circa la necessità di scongiurare l’abbattimento, anche involontario, di questa specie, che peraltro si può confondere solo con un’altra anatra, la Moretta comune, anch’essa protetta all’interno del Padule.
 Proprio nell’Anno Internazionale dedicato alla biodiversità, in Italia la piaga del bracconaggio sta dilagando. Si tratta di un fenomeno diffuso su tutto il territorio (nessuna zona ne è esente), ma che assume particolare gravità in alcune aree. Ben noti ‘hot spots’ del bracconaggio in Italia sono le Valli Bresciane, alcune piccole isole come Ischia e Ponza, lo Stretto di Messina, alcune aree del Cagliaritano e fra di essi va purtroppo senza dubbio annoverato anche il Padule di Fucecchio, come i recenti episodi confermano e sottolineano.