15 ottobre 2004

L'Ibis eremita nell'oasi di Orbetello

di Paolo Maggi

Una formazione composta da sette Ibis eremita e due velivoli ultraleggeri il 22 settembre scorso hanno raggiunto l’oasi WWF di Orbetello. L’evento è stato possibile grazie ad un programma sperimentale messo in atto dal Wuppertal Institute e dal K.Lorenz Institute austriaci, al quale il WWF Italia da il suo supporto attraverso le aree protette. Questi rari e grandi uccelli neri dal
lungo becco sono infatti "guidati" da un'equipe di ricercatori austriaci, vere e proprie "madri adottive umane", che mirano a reinsegnare a questi uccelli (accompagnati dai velivoli ultraleggeri dei ricercatori), l'antica rotta migratoria verso Sud. L'Oasi di Orbetello rappresenta la loro area di
svernamento. Dopo un inverno passato comunque in contatto con i ricercatori austriaci del "Team Ibis Eremita", gli uccelli dovrebbero trovare da soli la rotta di ritorno. Si tratta di un progetto sperimentale che cerca di indagare sull'etologia e il comportamento innato degli Ibis, con l'obiettivo di costruire le basi per una prossima reintroduzione in natura di questi rarissimi uccelli ormai estinti in Europa centrale e meridionale ma che sopravvivono con alcune
colonie riproduttive in Marocco (circa 200 esemplari).

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