di Paolo Maggi
Oltre 2 milioni e 200 mila presenze
e un fatturato di 86milioni di euro catapultano la Toscana in vetta
alla classifica delle mete preferite dal turismo scolastico. A dirlo
sono i dati del Terzo Osservatorio Nazionale sul Turismo Scolastico
presentato dal Centro Studi Turistici e dall’Aci di Firenze,
elaborati su un campione di 1794 istituti scolastici.
L’indagine biennale evidenzia che
negli ultimi due anni gli studenti italiani hanno viaggiato meno, ma
che per l’anno scolastico 2004/05 si può parlare di un’inversione
di tendenza a conferma che nonostante il susseguirsi di eventi
drammatici o congiunturali si sta assistendo a una graduale ripresa
del turismo scolastico seppure con una ridistribuzione dei flussi. In
pratica vengono abbandonate le destinazioni considerate meno sicure o
con livelli di prezzi troppo elevati a favore di quelle che riescono
a garantire una maggiore affidabilità e una convenienza economica:
prevale l’alternativa più che la rinuncia.
Un dato che emerge nell’indagine è
proprio l’affermazione delle cosiddette “località minori”, o
meglio, quelle al di fuori dei tradizionali circuiti turistici, visto
che portano i nomi di località importanti come Pisa, Lucca o la
provincia di Grosseto, dove arte e natura si armonizzano in maniera
ideale e i costi risultano più convenienti. La meta più ambita
resta comunque Firenze che però rispetto al biennio precedente perde
l’1 per cento di presenze scolastiche, contro una crescita
regionale che si aggira sul 4 per cento.
In soldoni l’indagine evidenzia
che è aumentato il numero complessivo dei viaggi rispetto al biennio
precedente ed è cambiata anche la distribuzione fra le mete
nazionali (76 per cento) e quelle estere (24 per cento). La stima dei
partecipanti ai viaggi d’istruzione è di 4 milioni e 375 mila
giovani, ovvero il 16,2 per cento in più rispetto alla precedente
indagine. Di questi, 3 milioni e 325 mila studenti hanno visitato una
o più località italiane e 1 milioni e 50 mila hanno preferito una o
più località estere, mentre la durata media dei viaggi è passata
da 3,2 a 3,8 giorni.
L’offerta culturale e museale
rappresenta la prima motivazione per le visite didattiche conil 38,5
per cento , in leggero incremento rispetto alla precedente indagine.
Un altro motivo di interesse cono le visite ai parchi e alle aree
protette (25,4%), seguite da quelle nelle aziende (20%), fiere e
manifestazioni (12,2%).
Per quanto riguarda gli spostamenti,
i bus rimangono il mezzo più utilizzato (57,9 per cento), seguito
dal treno (24,3%). Il trasporto aereo ha subito un incremento di due
punti passando dall’11,7 al 13,7 %.
Fra le regioni italiane meta dei
viaggi d’istruzione la Toscana continua a ricoprire il ruolo di
protagonista assoluta, con ben cinque località fra le prime venti
(Firenze, Siena, Pisa, Lucca e Arcipelago toscano), con il 17,8 per
cento dell’intero movimento, in aumento rispetto all’indagine del
2003, ma al di sotto dei livelli raggiunti nel 2000/2001. Le altre
regioni con le quote di mercato più significative sono l’Emilia
Romagna con oltre un milione e mezzo di presenze, il Lazio e il
Veneto. Fra le scelte dei viaggi all’estero
la Francia e la Spagna continuano ad essere le mete più ambite,
anche se le presenze degli studenti italiani registrate per il
2004/2005 rimangono ben lontane da quelle rilevate nel 200/2001. Il
paese straniero che ha registrato un forte incremento del numero dei
viaggi e di partecipanti è la Germania. Barcellona e Praga si
contendono il primato di città “più richieste” dagli studenti
italiani, mentre Parigi è in terza posizione.
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