28 luglio 2015

Ciclostilato in proprio per il voto a 18 anni, 40 anni dopo...


Audiovisivo realizzato per la festa al parco dell'Anconella a Firenze promossa per il 15 giugno 2015 dall'Associazione Ciclostilato in proprio - Storia e memorie del Movimento studentesco Fiorentino in occasione del 40esimo anniversario del voto a 18 anni  e poi rinviata per maltempo.

Appuntamento a Sett/Ott 2015!




Paolo Maggi

23 luglio 2015

In viaggio con cani e gatti


Per viaggiare in Europa con i propri amici a 4 zampe occorre avere uno speciale passaporto. Va fatto alla Asl che ne rilascia, per ora, 500 ogni anno. 

Boss

Firenze - Il Pet Passport è d’obbligo, è n documento unico in ambito Comunitario che certifica l’identità e le condizioni sanitarie dell’animale. Il passaporto viene rilasciato dal servizio di Igiene urbana veterinaria dell’Azienda sanitaria di Firenze, previo appuntamento, presso l’ambulatori veterinario di viale Corsica 4 a Firenze e di via Diaz a Pontassieve.
L’animale deve essere iscritto all’Anagrafe animali d’affezione della Regione Toscana e vaccinato per la rabbia. La quota regionale di compartecipazione alla spesa è 57 euro. È un documento che non ha scadenza, dura per tutta la vita dell’animale, la sua validità è legata alla vaccinazione contro la rabbia che, in genere, va ripetuta ogni anno e riportata sul documento a cura del veterinario curante se autorizzato.
Ogni anno il servizio veterinario dell’Azienda sanitaria di Firenze rilascia circa 500 nuovi passaporti per i movimenti di animali da compagnia a seguito di viaggiatori in paesi europei ed extraeuropei. Per quest’ultimi, vista l’estrema variabilità delle norme che consentono l’ingresso, è bene informarsi presso ambasciate o consolati del Paese di destinazione.
In linea di massima i viaggi in auto per cani e gatti non costituiscono un problema se sono stati abituati fin da piccoli, se vengono effettuate soste lungo il percorso per farli bere, passeggiare e fare i bisogni, se si evita che soffrano eccessivamente il caldo ed abbiano nausea o aumento eccessivo della salivazione, spesso sintomi del mal d’auto. Cani e gatti hanno un sistema di termoregolazione delicato, quindi non lasciarli in estate soli nell’auto in sosta dove la temperatura all’interno dell’abitacolo può velocemente e superare i 50°C provocando un colpo di calore con conseguenze anche mortali. È opportuno anche evitare che il cane sporga la testa fuori dal finestrino durante il viaggio, perché i colpi d'aria possono provocare otiti e congiuntiviti. Il Codice della strada vieta di trasportare gli animali nei portabagagli chiusi e consente di trasportarli nell’abitacolo, purché in condizioni da non costituire impedimento o pericolo per la guida. Se gli animali sono più di uno occorre custodirli nel vano posteriore dell’abitacolo separato da una rete o in gabbie e trasportini assicurandosi che siano sufficientemente grandi in modo che l’animale possa stare disteso o in piedi e sia protetto da urti e sbalzi di temperatura.
Camilla
Anche viaggiare in treno con il proprio animale è possibile. Salvo particolari eccezioni è ammesso il trasporto gratuito di piccoli animali da compagnia nella prima e nella seconda classe di tutte le categorie di treni. Gli animali devono viaggiare all’interno di un apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70x30x50 e tale da escludere lesioni o danni sia ai viaggiatori che alle vetture. È consentito un solo contenitore per ciascun viaggiatore. Il trasporto di un cane di qualsiasi taglia è ammesso purché provvisto di museruola e guinzaglio e munito del certificato di iscrizione all’anagrafe canina. Gli animali possono essere trasportati in aereo, ma è bene informarsi presso la compagnia aerea sulle condizioni richieste. In generale quelli di piccola taglia possono stare in cabina con il proprietario, mentre se di grossa taglia vengono messi in apposite gabbie nella stiva, anche se questo non è il massimo della comodità e della sicurezza.
Per le passeggiate in città, infine, il cane deve essere condotto al guinzaglio (di lunghezza non superiore a 1,50metri) e occorre avere a disposizione il necessario per raccogliere le feci e la museruola in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali oppure per accedere a locali e mezzi di trasporto pubblici. Il cane può essere lasciato libero, sotto la custodia del padrone, solo in aree appositamente attrezzate e predisposte dal Comune.
Per informazioni e appuntamenti rivolgersi all’Igiene urbana veterinaria dell’Asl 10: tel. 055-6639460 – e-mail igiurbanavet@asf.toscana.it.
Pao. Ma.

22 luglio 2015




(Pontassieve, 19 luglio 2015)

LA FARFALLA BIANCA

La storia di un grande amore, raccontata in questa antica leggenda giapponese...
In una casetta, vicino ad un cimitero, viveva un vecchio di nome Takahama.
Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto che non si era mai sposato e non aveva mai mostrato desiderio di trovare una donna.
Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti. I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte, come se fosse riluttante ad abbandonare il malato. Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino la vide attraversare il cancello ed entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve.
Sulla tomba c’era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio, che raccontava come Akiko era morta all’età di diciotto anni. Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò che era molto ben curata e circondata di fiori.
Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato. Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero.
- Akiko? -
- Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.-
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lasciò questo mondo, Takahama decise che non si sarebbe mai sposato e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba.
Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata dalla brezza dell’estate, sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso, Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.

21 luglio 2015

Assolto il Branco: lei non ha avuto una "vita lineare"


Care ragazze sappiatelo! 

Se volete giustizia dopo uno stupro dovrete arrivarci illibate e con un passato "lineare". Se avete avuto rapporti etero e/o omosessuali e se addirittura nel momento in cui state subendo quella orrenda violenza fisica e psicologica da parte di un branco di assatanati che m'è impossibile assimilare a una qualche umanità avete anche alzato il gomito e vi trovate in stato di ubriachezza rischiate addirittura
che una Corte d'appello oggi non cent'anni fa, assolva i tuoi aguzzini dichiarando che
  “Fu momento di debolezza della ragazza” e che “la vicenda è incresciosa, ma penalmente non censurabile".  E ancora che "la giovane era presente a se stessa anche se probabilmente ubriaca e che malgrado ciò l’iniziativa di gruppo non fu ostacolata“. Sembra storia di un altro secolo ma non lo è. Proprio in questi giorni, i giudici della Corte d'Appello di Firenze hanno assolto i sei giovani ribaltando la sentenza che nel 2008 li aveva condannati a 4 anni e mezzo per stupro della ragazza.
Una sentenza vomitevole in cui la vita della giovane viene definita “non lineare” perché “ha avuto due rapporti occasionali, un rapporto di convivenza e uno omosessuale”.
Quindi nel belpaese care ragazze se proprio volete denunciare uno stupro fatelo se siete vergini, ovviamente etero e con una vita irreprensibilmente "lineare".
No. Non è così, non deve essere così. C'è del marcio. Quei giudici, se la sentenza dice quelle cose  dovrebbero risponderne. Per come la vedo, fanno il tifo per gli stupratori alimentando una cultura di violenza.
Nel frattempo l'Italia è stata condannata ancora una volta dalla Corte di Strasburgo, quella europea per i diritti umani per intendersi, perché non tutela i diritti delle coppie omosessuali...
Il "Nostro Paese" ha violato il diritto al rispetto della vita privata e familiare di tre coppie omosessuali (articolo 8 della convenzione europea dei diritti umani), che da anni vivono insieme in una relazione stabile. E per questo dovrà a ognuno di loro 5mila euro di risarcimento per danni morali. A deciderlo all’unanimità è stata la Corte europea dei diritti umani (Cedu) di Strasburgo che ha condannato l’Italia, ritenendo che “la tutela legale attualmente disponibile” nel nostro Paese “per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di due persone impegnate in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”.
Paolo Maggi

20 luglio 2015

In Val di Cornia attraverso 4mila anni di storia


Il Parco archeologico di Baratti e Populonia, che racconta le storie che si sono avvicendate dal tempo degli Etruschi, agli splendori di Roma, al periodo medievale, è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.00, così come il Parco archeominerario di San Silvestro, che offre ai visitatori la possibilità di compiere un viaggio nel cuore della terra grazie al Tour delle Miniere e fare un “salto nel medioevo” con la visita a Rocca San Silvestro dove sarà possibile vedere anche la ricostruzione parziale di un’abitazione medievale in pietra, sul modello di quelle scoperte dagli archeologi all’interno del villaggio minerario.
I musei nel centro storico di Piombino, il Museo archeologico del Territorio di Populonia e il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali, saranno aperti dalle 10 alle 18 tutti i giorni eccetto il lunedì per il museo archeologico e il martedì per il museo del Castello.
Per tutto luglio aperti anche i Musei della Rocca di Campiglia Marittima da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Per informazioni sui numerosi eventi che tutti i giorni si susseguono per la gioia di grandi e piccini:
Ufficio informazioni Parchi Val di Cornia, Tel. 0565 226445 – fax 0565 226521 – email prenotazioni@parchivaldicornia.it – www.parchivaldicornia.it

Vedi anche nel Blog le voci: Baratti, Populonia, CVal di cornia, Campiglia, Trek, Archeologia...

18 luglio 2015

A Nicolotti, Angioni e De Luna il Premio Pozzale


Empoli - Giulio Angioni con il libro "Sulla faccia della terra", Giovanni De Luna con "La resistenza perfetta" e Andrea Nicolotti con lo studio "Sindone. Storie e leggende di una reliquia controversa" si sono aggiudicati la 63esima edizione del Premio letterario "Pozzale - Luigi Russo".

Nel ‘Chiostro’ degli Agostiniani, nel cuore della cultura di Empoli giovedì 16 luglio si respiravano le radici, i valori e la storia di una comunità, quella empolese che, dal 1948 non manca di riunirsi, partecipare e vivere la cerimonia di assegnazione del premio che quest'anno è stata aperta dal brano "30 giorni di nave a vapore" dei Vincanto, dedicato al viaggio di tanti migranti italiani verso l'America.
Una canzone non scelta a caso. Nel corso della serata infatti si è assistito alla consegna virtuale di un premio speciale al Comune di Lampedusa e Linosa, meta dei ‘viaggi della speranza’ per migliaia di profughi. Una menzione particolare per la quale è stato approntato un collegamento video con il vicesindaco Massimiliano Sferlazzo, presente a nome del sindaco Giusi Nicolini e di tutta la popolazione isolana. «Quest’anno al nostro Premio letterario abbiamo aggiunto qualcosa in più – ha detto la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, rivolgendosi al collega di Lampedusa in collegamento skype - perché da sindaco cerco di capire gli sforzi che fate ogni giorno, l’impegno quotidiano che mettete da sempre per accogliere, difendere, aiutare quelle persone".
Nel corso della serata Barbara Bacchelli, del comitato organizzatore, ha anche presentato il nuovo sito web del premiopozzale.it, rivisto dal Comune di Empoli a ‘costo zero’ grazie alla sinergia fra il Centro elaborazione dati, la Rete Civica e gli uffici Cultura e Stampa, oltre allo stesso comitato del premio.

I LIBRI

La Resistenza perfetta’ (Feltrinelli)
Nel settantesimo anniversario della Liberazione, Giovanni De Luna ha voluto mettere di nuovo a punto un’immagine della Resistenza che si stava offuscando. Con grande efficacia, De Luna ha scelto una storia, un luogo, alcuni personaggi: un castello in Piemonte, una famiglia nobile che decide di aiutare i partigiani, la figlia più giovane, Leletta d’Isola, che annota sul suo diario quei mesi terribili ma anche meravigliosi in cui comunisti e monarchici, aristocratici e contadini, ragazzi alle prime armi e ufficiali dell’ex esercito regio lottarono, morirono, uccisero per salvare la loro patria, la loro libertà, il futuro di una nazione intera. Giovanni De luna ha tentato una via diversa per fare storia e per comunicare anche con chi non è abituato a maneggiare testi accademici. Un saggio che si può leggere come un testo narrativo.

Sulla faccia della terra’ (Il Maestrale – Feltrinelli)
Una notte di luglio del 1258, Mannai Murenu, giovane garzone di vinaio, si ritrova morto e sepolto nella presa e distruzione della città di Santa Gia da parte dei pisani. Settant’anni dopo invece racconta di come si salva e poi con altri si rifugia in un’isoletta dello Stagno di Cagliari, già lebbrosario e adesso sgombra, dopo che i lebbrosi sono stati catapultati a infettare la città assediata. Inizia così la narrazione delle molte avventure di un gruppo di rifugiati nell’Isola Nostra: oltre a Mannai, due sediari, Paulinu servo allo scriptorium di un convento, Vera donzella nobile, Akì schiava persiana, il vecchio ebreo Baruch, tre soldati tedeschi di ventura, Tidoreddu pescatore dello Stagno, il cane Dolceacqua, poi il fabbro bizantino Teraponto e altri fino a oltre un centinaio. Nei guai della guerra si fingono lebbrosi, così protetti dal terrore del contagio. Inventano una vita di espedienti, protagonisti lo Stagno e la voglia di viverci liberi, in una grande avventura collettiva.

"Sindone. Storie e leggende di una reliquia controversa” (Einaudi)
Questo libro traccia una storia delle stoffe sepolcrali di Gesú, con particolare attenzione per quella oggi conservata a Torino. Il punto di partenza per ricostruire l'ambiente nel quale è nato e si è diffuso il culto per le diverse sindoni è il racconto fornito dai Vangeli. Procedendo lungo i secoli, dal Tardoantico al Medioevo, si nota un interesse sempre crescente e diffuso per la ricerca e il possesso di reliquie della passione e morte di Gesú, il cui numero aumenta esponenzialmente: una di queste è la Sindone di Torino, che avrà maggior fortuna rispetto a tutte le altre. La storia nota della reliquia torinese muove i primi passi nel Medioevo, quando compare in un villaggio della Francia, per poi spostarsi a Chambéry, nel cuore della Savoia, e infine a Torino, nuova capitale del ducato sabaudo e poi del regno d'Italia. È una storia a tratti avventurosa, spesso poco conosciuta e non di rado mal raccontata, fatta di episodi che la storiografia sabauda e quella ecclesiastica hanno tentato di addomesticare. È una storia che coinvolge personaggi di primo piano della nobiltà, della politica, della Chiesa e della scienza. Nell'ultima parte del libro, che riguarda il secolo XX e il XXI, la storia della Sindone si intreccia con la storia degli studi scientifici, dalle prime fotografie passando per la datazione radiocarbonica, fino ai giorni nostri. Molto spazio è dedicato a smantellare ipotesi storiografiche che non reggono alla prova della critica, allo spinoso problema dell'autenticità della reliquia e al difficile rapporto fra storia, fede e scienza.

15 luglio 2015

Raddoppia la diagnostica senologica a Careggi

Inaugurata martedì 14 luglio 2015, la nuova diagnostica senologica, prosecuzione dello storico reparto al piano interrato del padiglione 9 Senologia, sul Viale della Maternità, è diretta dal dottor Iacopo Nori Cucchiari ed è fornita di 3 mammografi, uno in più rispetto all’originaria dotazione, 5 ecografi e 2 postazioni per l’elaborazione immagini di diagnostica avanzata. Ad oggi si eseguono, per 15mila accessi all’anno, circa 30mila esami, ma i volumi di attività con la nuova dotazione del reparto ristrutturato – dichiara il Direttore Generale Monica Calamai – sono destinati a raddoppiare fino a 50 mila prestazioni all’anno. Fra queste attualmente la diagnostica senologica di Careggi esegue 2500 biopsie annuali con 400 nuove diagnosi di tumore.
Il Centro dell’Azienda ospedaliero universitaria è dedicato al secondo e terzo livello assistenziale ed ora si è dotato di strumenti unici in Toscana come la mammografia tridimensionale e la tomosintesi, sistema di diagnostica per immagini che consente l’individuazione di lesioni nascoste. A queste tecnologie si aggiunge la biopsia su guida stereotassica ad alta precisione e la mammografia con mezzo di contrasto, indagini che sono in grado di diagnosticare tumori di piccole dimensioni. La diagnostica senologica di Careggi è costantemente sostenuta da varie iniziative benefiche.

10 luglio 2015

Rapporto Ecomafie 2015 di Legambiente


E' stato definito l'anno della svolta. Nel Codice penale infatti ora esiste il delitto contro l'ambiente.
E' la bella notizia con cui si apre il Rapporto Ecomafie 2015 di Legambiente che però sforna ancora storie e numeri pesanti e non più sostenibili.


La Toscana migliora la propria posizione e dal quinto  passa al settimo posto nella classifica nazionale dei reati ambientali nel 2014 che si chiude con un bilancio davvero pesante: 29.293 reati accertati, circa 80 al giorno, poco meno di 4 ogni ora, per un fatturato criminale che è cresciuto di 7 miliardi rispetto all’anno precedente raggiungendo la ragguardevole cifra di 22 miliardi, cui ha contribuito in maniera eclatante il settore dell’agroalimentare, con un fatturato che ha superato i 4,3 miliardi di euro.
“Nonostante il lieve miglioramento, la Toscana non può rallegrarsi. Siamo sempre nella fascia più appetita dai criminali ecomafiosi - ha detto fra l'altro il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza nel presentare il rapporto - non possiamo quindi permetterci il lusso di abbassare la guardia. Magistratura, forze di polizia, società civile, tutti insieme dobbiamo fare ciascuno nel proprio ambito, la nostra parte, a maggior ragione oggi con l'entrata in vigore della legge".
Cresce l’incidenza criminale nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Puglia, Sicilia, Campania e Calabria), dove si è registrato più della metà del numero complessivo di infrazioni (ben 14.736), con 12.732 denunce, 71 arresti e 5.127 sequestri. Si registra un calo dei reati in Campania (-21% circa), dovuto forse ai tanti riflettori accesi di recente sulla regione, e un aumento degli illeciti in Puglia, col 15,4% dei reati accertati (4.499), 4.159 denunce e 5 arresti. Numeri dovuti al capillare lavoro di monitoraggio e controllo svolto in tutta la regione dalle forze dell’ordine (in particolare da Carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato), coordinate operativamente da diversi anni grazie a un accordo quadro promosso e finanziato dalla Regione Puglia.
Analizzando le tipologie di reato, Ecomafia 2015 evidenzia un boom di infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti, che superano la soglia delle 7mila. Alto è stato anche il numero di inchieste di traffico organizzato di rifiuti così come impressionante anche il quantitativo di rifiuti sequestrati in questo ultimo anno e mezzo: in appena 16 inchieste di questo tipo sono stati bloccati da provvedimenti giudiziari più di tre milioni di tonnellate di veleni.
I traffici di rifiuti corrono anche lungo le rotte internazionali dove a farla da padrone sono i materiali di scarto destinati illegalmente al riciclo o a un approssimativo recupero energetico: rottami di auto e veicoli soprattutto (38%) per il recupero dei materiali ferrosi, scarti di gomma e/o pneumatici
(17,8%), e poi metalli, plastica, Raee e tessili.
Crescono anche i reati accertati nel settore del cemento, 5.750 (+ 4,3%), mentre la Campania si conferma regione con il più alto tasso di illegalità, seguita da Calabria, Puglia e Lazio. A questi dati vanno aggiunte le stime sull’abusivismo edilizio elaborate dall’Istituto di ricerca Cresme Consulting, che nel 2014 sarebbe quantificabile in circa 18mila nuove costruzioni fuori legge, circa il 16% del nuovo costruito.
Nel 2014 il settore più redditizio per le organizzazioni criminali è stato quello agroalimentare, il cui fatturato, tra sequestri e finanziamenti illeciti ha superato i 4,3 miliardi (l’anno prima era intorno ai 500 milioni) per 7.985 reati accertati. Nel racket degli animali le forze dell’ordine hanno verbalizzato ben 7.846 reati tra bracconaggio, commercio illegale di specie protette, abigeato, allevamenti illegali, macellazioni in nero, pesca di frodo, combattimenti clandestini e maltrattamenti, con la denuncia di 7.201 persone, l’arresto di 11 e il sequestro di 2.479 tra animali vivi e morti. Non mancano i reati ai danni di aree tutelate da vincoli paesaggistici e archeologiche, musei, biblioteche, archivi, mercati, fiere e altri luoghi a rischio. Nel 2014 sono stati 852 i furti d’opere d’arte accertati dalle forze dell’ordine. Furti che hanno portato alla denuncia di 1.558 persone e all’arresto di 15. L’attività più ricorrente tra quelle legate all’archeomafia è quella della ricettazione. Come gli altri anni il Lazio si conferma la regione con il maggior numero di reati, seguita da Emilia Romagna, Campania e Toscana.
I professionisti dell’ecomafia. 
L’ecomafia cresce (324 i clan monitorati ad oggi), oltrepassa i confini nazionali, vede i suoi interessi economici aumentare e assume sempre più la forma di una vera e propria impresa al cui interno operano figure professionali precise e definite. C’è il trafficante dei rifiuti che ha reso questa attività illegale un affare dove a guadagnarci sono tutti gli anelli della catena, dai trasportatori agli industriali, dai tecnici agli intermediari con le istituzioni e agli utilizzatori finali che sotterrano i rifiuti nelle cave dismesse o nei terreni agricoli. C’è l’imprenditore edile che favorisce il controllo diretto delle famiglie mafiose sugli appalti più “succulenti”, contribuendo alla devastazione dei luoghi più belli dell’Italia. L’uomo del supermarket o cassiere dei boss è colui che, attraverso le casse dei
supermercati, ricicla ingenti quantità di denaro per conto della mafia. Da semplici prestanome a veri e propri tesorieri, questi imprenditori della grande distribuzione, negli ultimi vent’anni hanno fondato imperi economici in Sicilia, in Calabria e in Campania all’ombra dei clan. Tra le figure chiave troviamo il politico locale, eletto grazie ai voti o al sostegno economico delle famiglie mafiose, che una volta in carica si deve sdebitare, prendendosi cura dei loro interessi. Spesso si tratta addirittura di politici “regolarmente” affiliati a un clan. Ma c’è anche il funzionario pubblico, meglio noto come “colletto bianco”, figura che svolge un ruolo fondamentale negli uffici delle pubbliche amministrazioni e degli enti, quando si tratta di rilasciare un permesso a costruire, un’autorizzazione, una licenza. Poi ci sono il tecnico, l’esperto e il consulente, figure coltivate in passato in seno alla famiglia mafiosa, oggi facilmente reclutabili sul mercato, spesso superprofessionisti utili per estendere il raggio dei propri business. Una novità assoluta è rappresentata dallo sviluppatore, professionista legato agli affari illeciti della green economy, esperto conoscitore dei meccanismi di sviluppo delle rinnovabili. In ultimo, ma non meno importanti compaiono il truffatore agroalimentare che, ai danni della salute dei consumatori, etichetta e vende prodotti di scarsissima qualità, scaduti o addirittura nocivi, sotto false diciture; il contrabbandiere di cuccioli che si macchia dei reati di compravendita illegale, occupazione di suolo pubblico, accattonaggio, truffa e maltrattamento di animali; il mercante di archeomafia che, avvalendosi di squadre di cercatori, saccheggia i siti archeologici.
Pao. Ma.

2 luglio 2015

Dalida Angelini, prima donna al vertice della Cgil Toscana


"Care compagne e cari compagni, se con il vostro voto deciderete di affidarmi l'incarico di segretaria della Cgil Toscana, intendo mettere a disposizione le mie capacità il mio tempo, la mia tenacia e la mia passione ed intendo essere lealmente al servizio della nostra organizzazione.

Penso che in ognuno di noi la Cgil solleciti passione, affetto, impegno. Io debbo quasi tutto quello che sono alla nostra organizzazione, mi sento addosso una grande responsabilità e per molti versi mi sento piccola di fronte alla grandezza del compito. Questa responsabilità, lo dichiaro in modo evidente, la posso reggere unicamente in un contesto e in un rapporto franco, leale e collegiale fra noi. Non perché voglio fuggire alle responsabilità che derivano dal ruolo, ma perché penso che una donna sola al comando non vada bene in nessun caso, ma soprattutto quella donna non potrei essere io" con queste parole Dalida Angelini ha concluso il suo intervento prima del voto per l'elezione del nuovo segretario generale della Cgil Toscana. Poi il voto c'è stato e oggi il Direttivo regionale alla presenza della segretaria generale nazionale Susanna Camusso con 89 voti su 100 (6 no e 5 astenuti) ha eletto Dalida Angelini segretaria della Cgil Toscana.
Angelini succede ad Alessio Gramolati che ha svolto il ruolo negli ultimi otto anni. Il passaggio delle consegne tra Gramolati e Angelini è il risultato di tre novità: per la prima volta la segreteria nazionale della Cgil ha condotto una campagna di ascolto interna all'organizzazione senza indicare nomi o criteri; per la prima volta a essere ascoltati non sono stati solo i vertici del sindacato regionale, ma anche i delegati; per la prima volta, infine, è emersa con larghissimo consenso l'indicazione appunto di una donna in fase di consultazione. Gramolati ha salutato così: “Lascio una Cgil unita, vi ringrazio tutti, finisco volentieri così. Io sono stato, sono e resterò sempre un uomo della Cgil. Non ho consigli da dare a Dalida perché ha fisico, cervello e passione”.
Pao. Ma.

1 luglio 2015

Jazz e blues "etrusco" a Murlo




Dal 3 luglio al 2 agosto al Castello di Murlo in provincia di Siena la prima edizione di Bluetrusco, l’unico grande festival dedicato agli Etruschi.  

Un viaggio attraverso la cultura e la musica dedicato agli Etruschi di ieri e di oggi, nella convinzione che una civiltà non nasce dal nulla e non scompare improvvisamente. Non a caso ci sarà l’ambasciatore turco in Italia Aydin Adnan Sezgin, per ricordare l’origine dell’Anatolia di una popolazione che, presumibilmente, arrivò in Italia e si fuse con quella locale, per dare origine appunto alla civiltà etrusca. E ci saranno concerti pensando al blu, il colore del cielo che era abitato dagli dei, il colore del mistero e della notte, ma anche quello della nota “magica” del jazz e del blues. Tutto ciò in onore di un popolo che amava la musica, e che suonava note improvvisate. Non a caso Francesco Cocco Cantini, in concerto con il chitarrista Giulio Stracciati sabato 11 luglio alle 22, suonerà il suo sax ma presenterà anche il flauto etrusco, perfettamente funzionante, che ha ricostruito in collaborazione con alcuni archeologi. Tutto è storia e archeologia, ma tutto può essere attuale: Moni Ovadia affronterà il tema del viaggio, ma anche dell’odissea che ha caratterizzato la storia di tanti popoli, in un monologo in programma sabato 4 luglio alle 22. David Riondino leggerà brani tratti dalla prima traduzione in italiano di un classico dell’archeologia: "Città e necropoli dell’Etruria", di George Dennis, nell'appuntamento che si terrà sabato 18 luglio alle 22.
Ma ci sarà spazio per tanti altri nomi di prestigio del jazz: Ares Tavolazzi, celebre bassista che ha suonato per Francesco Guccini, Mina, Eugenio Finardi, Paolo Conte e nella Premiata Forneria Marconi, si esibirà con Giulio Stracciati sabato 25 luglio alle 22. E il duo Tavolazzi-Stracciati incrocerà un altro musicista straordinario: è per venerdì 31 luglio alle 22 l'appuntamento con Nir Felder, compositore, chitarrista e cantautore, definito “the next big jazz guitarist” da National Public Radio, rete indipendente di radio americane. Ha appena pubblicato il cd Golden Age per la Okeh Records (Sony) e arriva a Murlo dopo un lungo tour mondiale, che lo porterà dall’America all’Europa e fino al Giappone. Ci sarà spazio anche per questa forma di contaminazione, in un’estate densa di iniziative (previste anche mostre, convegni, degustazioni e "veglie" con i residenti) a Murlo, nel nome della cultura e degli Etruschi (informazioni: www.bluetrusco.land)
Pao. Ma.