7 marzo 2014

Polenta dolce, aringhe e baccalà di scena a Vernio

Puntuale come come i giorni del calendario a San Quirico di Vernio in provincia di Prato la prima domenica di quaresima torna di scena la rievocazione storica conosciuta come "Festa della polenta" o "Pulendina".
Un appuntamento che affonda le sue origini nella notte dei tempi e si colloca al confine tra storia e leggenda. La tradizione popolare vuole che nel XVI secolo la popolazione del luogo, spogliata di ogni avere a seguito del transito di truppe mercenarie provenienti da Barberino che si spostavano in direzione di Prato, cadde in una miseria così profonda da indurre sentimenti di pietà nei conti Bardi, signori e feudatari della Contea che, durante un giorno delle Ceneri di non meglio precisata data, ordinarono una distribuzione straordinaria di polenta dolce, aringhe e baccalà.
Ancora oggi per rievocare le gesta magnanime dei conti Bardi si provvede alla distribuzione delle medesime pietanze che un tempo sfamarono la popolazione del luogo. Durante la festa, celebrata puntualmente ogni anno la prima Domenica dopo le Ceneri, esperti "polendai" scodellano paioli e paioli di genuina polenta di farina di castagne che viene offerta insieme alle aringhe e al baccalà a tutti i presenti dai rappresentanti della Società della Miseria che da sempre ripropone la tradizione.A distanza di secoli ancora, ogni prima domenica di quaresima, per tutta la giornata è proposto un calendario ricco di appuntamenti con la tradizione, la storia e l'enogastronomia.

Per l'occasione la “Società della Miseria” prepara ben 9 pentoloni di castagne e viene distribuita polenta dolce, necci, castagnaccio e frittelle dolci in Piazza del Comune, dalla mattina alla sera. Il tradizionale corteo in costume storico sfila con centinaia di figuranti per le vie del paese alle 9.30 del mattino, mentre nel corso della giornata sfilano e si esibiscono altri gruppi storici provenienti da tutta la regione Toscana. Per tutto il paese ci saranno con l'occasione mercatini e bancarelle con prodotti tipici e d'artigianato.
Pao. Ma.

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