8 dicembre 2004

Sessanta anni di cooperazione fra Bisenzio e Ombrone

di Paolo Maggi *


Il 24 dicembre la Cooperativa Bisenzio Ombrone compie sessant’anni. Sessanta anni che affondano le radici ben più lontano nel tempo, fra le pieghe del territorio, nella cultura della gente e nel tessuto produttivo di quel pezzo di Toscana incastonato fra le valli del Bisenzio e dell’Ombrone.
Le prime cooperative di consumo nacquero, infatti, attorno alla Società democratica di Mutuo soccorso che fu fondata a Vaiano nel 1880, ma già un decennio prima era stato creato un “magazzino di consumo cooperativo” e addirittura, i presidenti della “Società alimentaria” di Carmignanello e della Pieve di Usella parteciparono alle manifestazioni per il passaggio di Garibaldi nella Val di Bisenzio e la presa di Roma.
La storia della cooperazione che s’intreccia con la storia di quelle popolazioni, le sue sofferenze e le sue lotte anche contro aggressioni armate come nel lontano 17 aprile del 1921 quando, tragico presagio del ventennio nero, il palazzo della Cooperativa generale di Vaiano che ospitava anche la Casa del Popolo, fu assalito e incendiato da una squadra fascista arrivata sul posto a bordo di alcuni camion sparando all’impazzata,  uccidendo tre uomini. Fu un giorno terribile per la gente della “valle rossa” com’era chiamata allora la  Val Bisenzio.
Finiti gli anni bui del fascismo l’Italia liberata si trovò di fronte ad una brutta situazione. Mancava tutto. I vecchi soci della Cooperativa si rimboccarono le maniche e a costo di grandi sacrifici dettero vita alla “Cooperativa Generale di Consumo di San Salvadore” a Vaiano. Era la sera della vigilia di Natale del 1944 e si racconta che il notaio Giuseppe Pasquetti, da Prato si recò a Vaiano in bicicletta per  formalizzare l’atto costitutivo. In pochi anni nonostante le difficoltà furono aperti nuovi spacci nelle frazioni e nei paesi e le coop svolsero un ruolo essenziale nell’aiuto delle popolazioni, soprattutto famiglie di operai delle aziende tessili.
Il primo febbraio del 1953 dall’unione fra le cooperative di Vaiano e La Briglia nasce l’Unione Cooperative Val di Bisenzio che il 9 gennaio del 2002 si trasformerà in “Coop Bisenzio Ombrone Soc. Coop a r.l.” e che un anno dopo sancirà la fusione con la Cooperativa di Consumo del Popolo di Seano nel comune di Carmignano e con la Coop del Popolo di Poggio a Caiano.
“Oggi - dice Bruno Gucci, presidente della Cooperativa dal 1973, ma già nel Consiglio d’amministrazione dell’Unione Coop Val di Bisenzio dal 1969 – contiamo oltre 10mila soci con un giro d’affari di 13.900.000 euro, un prestito sociale intorno agli 11milioni di euro e ben otto punti vendita di cui 5 superettes (piccoli supermercati) e tre negozi tradizionali, possiamo vantare un successo che ci fa ben sperare anche di fronte ai violenti attacchi al mondo della cooperazione da parte del governo di centrodestra”.
“Un successo – prosegue Gucci - fatto di risultati economici ma anche d’impegno sociale e solidaristico, mirato sia al recupero del patrimonio artistico e ambientale come gli interventi nel complesso monumentale di Badia a Vaiano dove abbiamo contribuito con 40mila euro, o la partecipazione, con il comune di Cantagallo al progetto di recupero del Castello della Rocca di Cerbaia dove abbiamo stanziato 15 mila euro, sia nei confronti di progetti sociali come la campagna “Salva un bambino” realizzata in collaborazione con la cooperativa scolastica “Primi passi” dove abbiamo contribuito con 13 mila euro. “A questo proposito – dice ancora il presidente Gucci - vorrei ricordare l’esperienza della Farmacia Cooperativa, nata nel 1809 nel comune di Vaiano, che ha svolto e svolge un ruolo importante e qualificato con un servizio 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno accumulando utili accantonati a riserva indivisibile oltre a una quota-parte di utili che a beneficio della comunità vaianese: ad esempio nel 1988 è stato recuperato un grosso fabbricato, poi affittato al comune e che adesso ospita il centro anziani Auser “La sartoria”, un asilo nido gestito da una cooperativa sociale, la biblioteca comunale  e il Centro di documentazione storica ed etnografica, la Scuola di Musica, e gli uffici Scuola e cultura del comune.
Per il futuro – conclude Gucci – pensiamo anche alla ristrutturazione dei punti vendita di Poggio a Caiano e Seano in modo da trasformarli da piccole superettes a negozi a gamma merceologica completa, naturalmente non perdendo di vista la collaborazione con altre cooperative e in particolare con Unicoop Firenze. Insieme alla Farmacia cooperativa e altre associazioni stiamo inoltre valutando l’opportunità di realizzare una casa di riposo per anziani”.
C’è tanto da fare e tanto è stato fatto ma ora si pensa ai festeggiamenti che prenderanno il via il 16 dicembre, al teatro G. Modena di Vaiano con la presentazione di un CD di canzoni popolari della Val di Bisenzio realizzato dal gruppo musicale “Tuscae gentes” che sarà dato in omaggio a tutti i soci della Cooperativa e messo in vendita nei vari negozi e l’avvio di una raccolta di fondi per un progetto che prevede la realizzazione di un’aula scolastica in Burkina Faso. Il 22 dicembre concerto di musica lirica sempre al teatro G. Modena, mentre il 23 al museo ex Meucci di Vernio si balla con la musica dell’orchestra-spettacolo Pietro Galassi.

* pubblicato su Coopinforma n. 73, dicembre 2004

1 dicembre 2004

Abetone, nuovi impianti e neve a cannonate

di Paolo Maggi *

Val di Luce


Se lo scorso inverno è partito per l’Abetone all’insegna delle grandi novità, con ben tre nuovi impianti  e la ricostruzione dell’ovovia distrutta da un attentato, quello alle porte non sarà da meno. Anche quest’anno infatti  due nuovi impianti di risalita aspettano coloro che raggiungeranno la stazione di sci toscana.  Si tratta di due seggiovie quadriposto: la “Le Regine-Selletta” e la “Val di Luce – Monte Gomito”.
La seggiovia Le Regine Selletta sostituisce la vecchia monoposto, entrata in funzione nel 1961 su iniziativa della Società Slittovie Abetone, che nel 1935, con il famoso slittone, inaugurò lo sci da discesa nella località toscana. Il nuovo impianto, che ricalca il vecchio tracciato, costituirà una  comoda porta d’accesso al comprensorio:  per la sua costruzione è stata formata una apposita società,  la Ximenes spa, di cui fanno parte impiantisti e Comune di Abetone e che prende il nome dall’ingegnere  che nel corso del 18° secolo progettò la strada  che attraverso il passo dell’Abetone  metteva in comunicazione il Granducato di Toscana con Modena. La nuova seggiovia è una  quadriposto ad agganciamento automatico carenata, con una portata oraria  di 2200 persone.  Costruita dalla ditta Leitner coprirà  i 430 metri di dislivello in soli sei minuti rispetto ai 15 della vecchia monoposto, le seggiole in linea previste sono 116 e la velocità sarà di 5 metri al secondo. Gli sciatori potranno parcheggiare  al parcheggio delle Regine, con 300 posti auto, e sarà inoltre istituito un servizio di  navetta che dalla Valle del Sestaione  in 5 minuti porterà  alla partenza dell’impianto. Per il prossimo anno è previsto un nuovo parcheggio di 200 posti. Anche la seggiovia Val di Luce-Monte Gomito è di primaria importanza per i collegamenti tra le diverse valli del comprensorio abetonese. L’impianto, che sostituisce la vecchia biposto entrata in funzione nel 1974,  avrà caratteristiche simili, anche dal punto di vista estetico, alle seggiovie Sprella e Tre Potenze inaugurate lo scorso anno. Si tratta infatti anche in questo caso di una seggiovia quadriposto ad agganciamento fisso con tapis roulant.  Coprirà un dislivello di  376 metri, per una lunghezza di 1030, le seggiole in linea saranno 116, la portata oraria  di 2200 persone. Alla velocità di 2,50 metri al secondo l’impianto dimezzerà rispetto al precedente i tempi di risalita.
le Regine
E’ così completato il rinnovo totale degli impianti della Val di Luce avviato alcuni anni or sono. L’Abetone di oggi è dunque una stazione moderna, capace di competere con le  più note località  delle Alpi e facilmente raggiungibile dalle principali città toscane ed emiliane. Negli ultimi 5 anni l’Abetone ha rinnovato il 70% dei suoi impianti di risalita e gli investimenti sono stati pari a oltre 30 milioni di euro.  Motore di questo  rinnovamento,  oltre all’intraprendenza degli impiantisti,   anche il significativo contributo delle leggi 140 e 166,  che hanno dato finanziamenti  per la ristrutturazione degli impianti di risalita nelle regioni a statuto ordinario.  Leggi in cui la Regione Toscana ha fatto da capofila.
Ma non ci sono solo i nuovi impianti: Abetone vuol dire infatti piste per tutti i gusti, dai semplici campi scuola ai tracciati impegnativi che vedono sfilare atleti di alto livello. Nel corso degli anni poi sono stati fatti lavori di adeguamento dei tracciati per adattarli alle nuove portate degli impianti, e alle nuove traiettorie di sciatori e snowboarders,  oltre che alla sicurezza ormai richiesta per legge sulle piste. In Val di Luce è stato anche predisposto un impianto, l’unico in Appennino, per il distacco programmato delle valanghe.  Per garantire la neve anche in caso di scarse precipitazioni il 40%  per cento delle piste  è coperto da innevamento programmato, con oltre 100 cannoni ad alta e bassa pressione e il prossimo anno sarà interamente rimodellata e dotata di innevamento anche la pista Chierroni, che conduce alle Regine. Una nuova stagione è dunque alle porte. In questi giorni si stanno ultimando i dettagli e ci si prepara ai collaudi. E poi tutti sulla neve:  l’Abetone aspetta gli sciatori con i suoi 50 km. di piste,  18 impianti di risalita, con una capacità di trasporto di 25.000 persone l’ora, e sei rifugi in quota.

LE GARE DELLA STAGIONE

Le prime gare sono fissate per il 18 e 19  dicembre: due prove di slalom gigante organizzate dal Top Ski per la categoria Master (over 30); . Poi la pausa natalizia e la ripresa degli impegni a gennaio. In particolare segnaliamo il 25,26, 27 gennaio le gare Fis maschili organizzate dallo sci club Abetone, a febbraio, dal 7 al 10, le Fis cittadini maschili e femminili organizzate dal Top Ski, il 3 e 4 marzo la Coppa Europa femminile, dal 9 al 12 sempre di marzo le finali del Trofeo San Paolo per allievi e ragazzi,  il 19 e il 20 ancora gare master con le finali di Coppa Italia organizzate dal Pool Firenze e poi dopo Pasqua, nel mese di aprile, dal  4 al 9 le finali nazionali e internazionali del Pinocchio sugli Sci. La lunga stagione agonistica si concluderà il 17 aprile, ancora con gare Master nazionali.

* Art. pubblicato su Coopinforma n. 75, dicembre 2004

30 novembre 2004

Rinata a Firenze la libreria Seeber

di Paolo Maggi

A due anni dalla chiusura rinasce a Firenze l’antica libreria Seeber. E’ è in via Dè Cerretani, nei locali dell’ex cinema Excelsior, a poche decine di metri dalla storica sede di via Tornabuoni. Garante della sua storia e della sua qualità è rimasto il nome della libreria, affiancato oggi dal marchio Melbookstore. In continuità con un passato illustre la nuova Seeber ha riconfermato nel proprio staff, composto da 18 persone altamente qualificate, tutto il vecchio personale e in particolare il direttore Paolo Milli.
Oltre 1000 metri quadrati distribuiti su due piani, collegati da un ascensore e da una scala mobile, propongono oltre 70 mila titoli di narrativa, saggistica e varia, 10 mila Cd, 4 mila DVD e vera novità, un settore specializzato nella scolastica con 60 mila volumi nuovi e usati.
Seeber Magastore si propone con molte innovazioni a cominciare dall’orario di apertura sette giorni su sette con orario continuato dalle 9 alle 19.30 e fino alle 24, almeno per tutto dicembre.

Ma all’altezza dei tempi “di crisi” è sicuramente il reparto occasioni, riservato alla compravendita dell’usato per tutti i prodotti trattati, libri, Cd, DVD, scolastica compresa. “Acquistiamo a un terzo e rivendiamo a metà prezzo” ha detto fra l’altro Edoardo Scioscia, amministratore delegato di Altair, la società creata da Messaggerie Libri e gruppo Libraccio che con il marchio Megastore gestisce la catena di grandi librerie a Milano, Roma, Bologna, Ferrara e ora anche Firenze, nel corso della conferenza stampa di presentazione della rinnovata libreria. Ma le novità non sono certo esaurite. Il reparto Cd e Dvd è dotato di postazioni audio e video e nel prossimo gennaio, verranno inaugurati il bar e la zona lettura con divani e poltrone. Infine Due volte la settimana Seeber ospiterà incontri con scrittori, artisti e gruppi musicali per conferenze, dibattiti, mostre, presentazione di libri e piccoli concerti. Per il 20 dicembre in calendario un incontro con il poeta Mario Luzi.  

21 ottobre 2004

Certaldo in festa per la cipolla "vernina"

 Dalla tavola la notorietà della cipolla certaldina passa ora anche alla ribalta di Boccaccesca 2004, la manifestazione che si svolge nell’incantevole borgo medievale di Certaldo Alta. Per due lunghi week end, dall’8 al 10 e dal 15 al 17 ottobre 2004 infatti uno stand del Consorzio viene allestito nell’ambito di Boccaccesca dove i visitatori potranno gustare la prelibata cipolla in tutte le “salse”, anche alla brace o cotta sotto la cenere. Giusto riconoscimento per questo ortaggio importante e famoso per Certaldo che compare anche nello stemma comunale fin dal Dodicesimo secolo quando il paese del Boccaccio era feudo dei Conti Alberti e la cipolla troneggiava sul campo bianco dello scudo bipartito, con il motto “per natura sono forte e dolce ancora e piaccio a chi sta e chi lavora”.
Nel 1633 i priori che governavano il paese decisero di togliere la cipolla dall’insegna comunale ritenendo poco nobile quello stemma. Ma nel 1867 il Consiglio comunale decise di tornare alle origini con la cipolla simbolo dello stemma comunale a testimonianza dello spirito forte e dolce della gente di queste contrade.
Dal 2001 quindici aziende agricole della bassa Valdelsa riproducono la cipolla certaldina famosa fin dai tempi del Boccaccio. L’illustre poeta la menziona nel Decamerone, quando cita un tale Frà Cipolla, che in quei terreni produceva cipolle famose in tutta la Toscana. Le quindici aziende che fanno capo al Consorzio Certaldo 2000, con presidio Slow Food, hanno festeggiato il 2004 con circa 400 quintali di cipolla vernina prodotti. La magnanimità della stagione ha permesso anche il raggiungimento di una grande qualità. Con la cipolla di Certaldo si produce anche una squisita marmellata che ben si abbina a bolliti e a formaggi stagionati.
“Siamo soddisfatti - dicono al Consorzio -  se si pensa che solo da tre anni abbiamo riprodotto il seme e siamo partiti dagli 80 quintali della prima esperienza per arrivare ai 400 prodotti quest’anno”.
La produzione interessa zone del comune di Certaldo e della bassa Valdelsa e tocca i territori comunali di Gambassi, San Gimignano, Castelfiorentino e Montespertoli. La coltivazione della cipolla di Certaldo avviene in “terreni francosabbiosi o francoargillosi, ben drenati”. Il seme, autoprodotto, viene messo in semenzaio e quindi trapiantata con messa a dimora a file. Sono due le varietà: il cipollotto statino che si semina fra luglio e agosto e si trapianta nel tardo autunno, per essere poi pronto per il consumo a maggio. La cipolla verdina invece si semina fra novembre e gennaio per poi trapiantarla fra marzo e aprile e raccoglierla a metà agosto.
La cipolla di Certaldo ha un gusto dolce e delicato, la forma è rotonda con schiacciamento ai poli, il colore è rosso-violaceo, con tuniche interne biancorossastre, la pezzatura e mediogrossa.     Articolo pubblicato su Coopinforma n. 72 di Novembre 2004

15 ottobre 2004

L'Ibis eremita nell'oasi di Orbetello

di Paolo Maggi

Una formazione composta da sette Ibis eremita e due velivoli ultraleggeri il 22 settembre scorso hanno raggiunto l’oasi WWF di Orbetello. L’evento è stato possibile grazie ad un programma sperimentale messo in atto dal Wuppertal Institute e dal K.Lorenz Institute austriaci, al quale il WWF Italia da il suo supporto attraverso le aree protette. Questi rari e grandi uccelli neri dal
lungo becco sono infatti "guidati" da un'equipe di ricercatori austriaci, vere e proprie "madri adottive umane", che mirano a reinsegnare a questi uccelli (accompagnati dai velivoli ultraleggeri dei ricercatori), l'antica rotta migratoria verso Sud. L'Oasi di Orbetello rappresenta la loro area di
svernamento. Dopo un inverno passato comunque in contatto con i ricercatori austriaci del "Team Ibis Eremita", gli uccelli dovrebbero trovare da soli la rotta di ritorno. Si tratta di un progetto sperimentale che cerca di indagare sull'etologia e il comportamento innato degli Ibis, con l'obiettivo di costruire le basi per una prossima reintroduzione in natura di questi rarissimi uccelli ormai estinti in Europa centrale e meridionale ma che sopravvivono con alcune
colonie riproduttive in Marocco (circa 200 esemplari).

17 giugno 2004

Gay Pride toscano, gran finale con Patty Pravo

(articolo pubblicato su Coopinforma n. 71, giugno 2004)


Sarà Patty Pravo in concerto, a concludere il viaggio “contro le discriminazioni, per i diritti e l’allegria” della carovana toscana del Gay Pride, sabato 19 giugno nel parco dell’Enaoli a Rispescia, in quel di Grosseto. “Toscana Pride”  ha preso il via agli inizi di maggio a Pisa ed ha coinvolto l’intera Toscana, “da molti punti di vista - dicono gli organizzatori della manifestazione - all’avanguardia in Italia” per il riconoscimento dei diritti di gay e lesbiche”.
Nato sotto l’auspicio di un simpatico Pinocchio in maglietta arcobaleno, il “Piccù” (Pinocchio Queer), ideato dalla disegnatrice toscana Laura Ciulli, ufficialmente il Pride Toscano si è aperto a Firenze nei giorni 5 e 6 giugno scorsi con l’inaugurazione del “Polispazio Queer”, un eclettico contenitore di attività culturali, spettacoli, mostre e dibattiti. Sempre a Firenze dall’8 all’11 giugno inoltre si è svolto il “Florence Queer Festival”, una rassegna di cinema e video a tematica gay, lesbica e transgender. Il Toscana Pride ha tenuto banco anche a Pistoia  con la mostra “Finocchi, ricchioni, invertiti e omosessualità: storia di un pregiudizio” che propone un’indagine, ma anche incontri, sull’evoluzione dell’opinione pubblica  e delle teorie scientifiche o pseudo-scientifiche circa l’omosessualità dall’800 a oggi.
A Pisa oltre alla Mostra sul venticinquennale del primo pride italiano svoltosi nella città della torre pendente nel 1979, si è tenuta  anche l'edizione 2004 di A.M.O.R.I., il festival annuale di cinema, teatro e cultura gay e lesbica del circolo Arcigay Pride.  Dal 10 al 13 giugno a Lucca si sono svolti convegni, incontri e un concerto di Giuni Russo, mentre a Viareggio la sezione locale del Movimento italiano transessuali, ha organizza la mostra fotografica "Dal mito alla fantascienza" e un dibattito sulle problematiche delle "Transessuali immigrate".
Dal 14 giugno il testimone è passato a Grosseto. La capitale maremmana, dai bastioni delle mura medicee fino alle spiagge e al verde del Parco è stata pacificamente invasa da colori, musica e una miriade di eventi che ogni sera hanno dato appuntamento a migliaia di persone.
Il gran finale è per sabato 19 giugno con un corteo che sfilerà per le strade del centro cittadino con partenza e arrivo in piazza Barzanti, da dove alle 19.30 partiranno bus navetta per la trasferta alla struttura ex Enaoli di Rispescia, per raggiungere la festa finale, il “Rainbow party” che alle 22.30 prevede il concerto di Patty Pravo.
Finita la festa la festa ricomincia, per un giorno, domenica 20 alle 11con una Celebrazione cristiana nei locali di culto della chiesa Battista di via Piave 17 a Grosseto, mentre alle 12 prenderà il via un’escursione nel Parco Naturale della Maremma (prenotazioni 3496116276) e alle 13 il “Pride on the beach”  al bar Fuori Rotta alla spiaggia delle Marze, tra Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia. Per altre informazione sul Toscana Pride, è possibile consultare il sito www.toscanapride.it.
Pao. Ma.

10 giugno 2004

Esplode la voglia di natura con la giornata delle Oasi del WWF

Oltre 100 mila persone hanno aderito alla Giornata delle Oasi promossa anche quest’anno dal WWF. Diecimila visitatori solo in Toscana. Nelle oasi toscane di Orbetello, Burano, e Rocconi  una telecamera particolare ha permesso ai navigatori di Internet la possibilità di seguire sul sito del WWF, anche da casa, i movimenti e il comportamento di istrici, cinciallegre, falchi lanari senza arrecare  alcun disturbo.

Oasi Stagni di Focognano (Campi B:)
di Paolo Maggi *
Favorita anche dal bel tempo la Giornata per le Oasi, organizzata dal WWF in oltre 100 aree protette,  ha fatto “il pieno” di visitatori: quasi 100.000 gli italiani che hanno potuto toccare con mano i risultati del grande impegno del WWF e dei soci che sostengono l’associazione per salvare in tutte le Regioni piccole porzioni di natura preziosa. Il “popolo delle Oasi”, rappresentato da lontre, istrici, caprioli, tartarughe marine, falchi, aquile reali, anatre selvatiche, fenicotteri, cervi sardi  e tante altre specie protette ha accolto nella propria casa grandi e piccini che hanno potuto godere dello spettacolo della natura e delle centinaia di eventi che, grazie all’impegno di oltre 700 volontari e delle decine di Guardie delle oasi, il WWF ha organizzato in tutte le aree protette aperte gratuitamente per l’occasione. Dalla prima,  quella di Burano in Toscana in quasi 40 anni il WWF ha creato 127 Oasi, complessivamente oltre 39mila ettari, strappando lembi di costa ancora integri dall’abusivismo, salvando foreste dal taglio e dagli incendi, proteggendo lagune, stagni, corsi d’acqua preziosi per l’avifauna.
Dal Piemonte alla Sicilia migliaia di appassionati hanno partecipato ad escursioni a piedi, a cavallo, a giochi all’aperto, visitato mostre naturalistiche, degustato i tantissimi prodotti tipici locali che anche le Oasi aiutano a promuovere. Momenti emozionanti anche in occasione delle tante liberazioni di animali selvatici, tra cui falchi, tartarughe marine, che hanno ritrovato la libertà dopo essere stati curati dai tanti Centri di recupero gestiti dal WWF.
Fenicotteri Rosa
Le decine di migliaia di persone che hanno accolto l’invito del WWF dimostrano non solo quanto sia forte il bisogno di natura rispetto alla vita di tutti i giorni, ma anche di come sia possibile realizzare il modello proposto dal WWF per le aree protette che concilia una corretta gestione della natura e del patrimonio di biodiversità con la valorizzazione del territorio mettendo in equilibrio conservazione, tradizione, prodotti tipici e ospitalità. Forzature rispetto a modelli estranei alla cultura e alla storia dei parchi, tentativi di portare nei parchi modelli consumistici di sviluppo negano il senso stesso delle aree protette. Il WWF, che aderisce a Federparchi, si sente parte integrante di un sistema ben più grande rappresentato da decine di parchi che finalmente si sono realizzati: l’appello che rilanciamo oggi con forza è quello di renderli pienamente funzionanti nel modo più adeguato. Proteggendo flora e fauna in realtà proteggiamo la qualità della vita dell’uomo e consentiamo di vedere il futuro con maggiore speranza”.
 Quest’anno la Giornata Oasi è stata sostenuta anche da Nokia, che ha messo a disposizione in 3 oasi selezionate (Orbetello, Burano, Rocconi, tutte in Toscana) la Nokia Observation Camera, un occhio curioso che ha offerto ai navigatori di Internet la possibilità di seguire sul sito del WWF (www.wwf.it) e di Nokia (www.nokia.it) anche da casa i movimenti e il comportamento di istrici, cinciallegre, falchi lanari senza arrecare  alcun disturbo.

*art. pubblicato sul n. 71 di Coopinforma (giugno 2004)

5 giugno 2004

E' nata la Consulta dell'Infanzia dedicata all'Alimentazione

Dopo le Consulte DS nazionale e regionale Toscana per l’Infanzia e l’Adolescenza Gianni Rodari a battesimo anche quella pratese, dedicata ai temi dell’alimentazione. In cantiere un “marchio del bambino” e sette regole per garantire il diritto dell’infanzia al “gusto”. 

Logo Consulta per l'Infanzia 

di Paolo Maggi *

“Se alla nostra esistenza togli il cibo e l’amore ecco che la vita finisce e se all’amore e al mangiare togli il piacere, ecco che la nostra esistenza si impoverisce”, insomma c’è un rapporto stretto fra vivere bene e mangiare bene! Sembra essere partito proprio da qui il motivo che ha dato le mosse alla costituzione della Consulta per l’Infanzia e l’Adolescenza Gianni Rodari pratese, dedicata, appunto, all’alimentazione di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
“L’approccio al problema dell’alimentazione da parte di chi governa è disarmante. Nelle linee strategiche del Ministero della salute – ha detto fra l’altro Luisa Peris, responsabile della neoconsulta –  viene confermato che ci si nutre male e che questo genera malattie, ma la strategia d’intervento e prevenzione viene impostata su regimi dietetici lungo l’arco di tutta la vita: diete controllate dal pediatra, dal personale competente a scuola…  senza tralasciare raccomandazioni all’industria affinché contribuisca a una buona alimentazione proponendo porzioni adeguate, fino a consigliare controlli sulla grammatura delle porzioni al ristorante!”. “Ancora una volta – sottolinea Luisa Peris - si sceglie pigramente e con miopia l’approccio nutrizionista/igienista, confondendo le finalità con il metodo e le strategie per raggiungerle, dimenticando che consumare un pasto è principalmente un’occasione sociale, un ritrovarsi fra membri della stessa famiglia”.
Il battesimo della Consulta pratese, il 10 maggio scorso nell’auditorium del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, è stato l’occasione per una riflessione ad ampio raggio sulle tematiche dell’alimetazione che sotto il titolo “L’appetito bambino/a vien Mangiando Bene” ha riunito esperti di comunicazione, del mondo della scuola, nutrizionisti, pedagogisti, psicoterapeuti, amministratori, politici, medici, associazioni che si occupano di cibo e d’infanzia provenienti da tutta Italia.  A fine mattinata un delizioso botta e risposta fra il segretario Diesse Piero Fassino e il presidente di Slow Food e “padre” della prima università italiana dedicata all’alimentazione Carlo Petrini, moderato dal direttore di “Salute” di Repubblica Guglielmo Pepe.
La giornata è stata conclusa da Anna Serafini, responsabile della Consulta nazionale Infanzia e Adolescenza Gianni Rodari che ha fra l’altro proposto un “marchio del bambino” che individui gli standard di qualità degli alimenti per i bambini e un decalogo per il benessere, il diritto al gusto e alla sicurezza alimentare, composto di sette regole che tutti i candidati a sindaco de le centrosinistra sono stati chiamati ad adottare nei loro programmi elettorali e tra le quali, al primo punto, viene stabilito il diritto al gusto, cioè il diritto a sviluppare percezioni sensoriali. Il “decalogo” prosegue stabilendo il principio della educazione alla convivialita', dell'educazione al rispetto delle differenti
abitudini alimentari, sempre piu' presenti in una societa' che diventa multietnica, il principio a ''mangiare meno e mangiare meglio''. Il decalogo si conclude con l’invito alle istituzioni ad attuare la legge 488 del '99 che all'articolo 59, comma 4, stabilisce che “al fine di garantire la promozione della produzione agricola biologica e di qualita', le istituzioni che gestiscono le mense scolastiche ed
ospedaliere prevedano nelle diete giornaliere l'utilizzazione di prodotti biologici tipici e tradizionali, nonché quelli a denominazione protetta”.

* art. pubblicato sul n. 71 di Coopinforma (giugno 2004)