19 luglio 2003

In Battello sull’Arno Fiorentino

Paolo Maggi

Una gita in barca per assaporare splendidi scorci di Firenze. Fino al 30 ottobre il servizio di “Battello sull’Arno” offre a fiorentini e turisti la possibilità di concedersi un giro alla scoperta del fiume e dei suoi abitanti. Due gli itinerari: il primo va alla scoperta del fiume e della città che vi s’affaccia attraverso una gita di una quarantina di minuti a bordo di Arno II, un’imbarcazione di oltre dodici metri, con partenza dal Saschall di Lungarno Aldo Moro, direzione pescaia San Niccolò., lungo un itinerario di oltre cinque chilometri e mezzo; il secondo itinerario porta i visitatori dalla pescaia dell’Isolotto al Porto di Mezzo a bordo dell’imbarcazione “Il Cigno” di 14 metri di lunghezza, lungo un percorso di quattordici chilometri attraverso sei comuni e i parchi sulle sponde dell’Arno.
Alla “crociera” inaugurale che si è svolta domenica 22 giugno scorso c’erano anche il sindaco Leonardo Domenici, l’assessore Tani, il presidente della Provincia Gesualdi, quello di Publiacqua, Amos Cecchi, sponsor dell’iniziativa, tutti fieramente seduti a prua di Arno II, che scivolava tranquilla sulle tranquille acque del tratto d’Arno che rispecchia la città dal Sacshall fino alla pescaia di San Niccolò.
“La possibilità di poter tornare a navigare l’Arno cittadino, con barconi di oltre 12 metri - ha detto, fra l’altro il sindaco Domenici, ma l’hanno ripetuto anche gli altri -, è un’iniziativa da valorizzare perché fa scoprire una risorsa della città e rappresenta un segnale che il fiume sta migliorando”.
Le gite vengono effettuate tutti i fine settimana dalle 10,30 alle 18.30 circa con partenze ogni ora, lungo le due direttrici. Nell’itinerario Saschall-San Niccolò per adesso l’unico attracco è quello del Saschall, mentre l’altro prevede attracchi a Lastra, San Donnino, Scandicci, Badia a Settimo e Le Cascine (Indiano).
La gita comprende anche un servizio di descrizione e illustrazione ambientale. Per altre informazioni su orari e luoghi di partenza e prenotazioni telefonare al 340 1451250. Il costo è di 5 euro per gli adulti e 3 per i bimbi (sotto i 3 anni gratuito),. sono previste agevolazioni per associazioni e scuole (prevendite BoxOffice Firenze 055 210804).

Sul “barchetto”
all’ombra di Ponte Vecchio

Per scivolare sulle acque dell’Arno che rispecchiano Firenze nel tratto che va dal Ponte Santa Trinita al Ponte alle Grazie l’Associazione culturale “I renaioli” mette a disposizione i vecchi barchetti dei renaioli. Si tratta di barche del peso di circa 8 quintali che venivano spinti con una “stanga” lunga 6/7 metri a scandagliare il fiume alla ricerca della “rena d’Arno”, quella fine, buona anche per gli intonaci.
L’Associazione intende, anche in questo modo, mantenere vivo il ricordo di un mondo ormai soppiantato dal progresso, ma che rappresenta una traccia importante delle storia di Firenze e del rapporto con il suo fiume.
Per informazioni e prenotazioni, telefonare al 347 7982356.


Nuotate e tuffi in “città”

Dopo quasi quarant’anni riapre uno specchio d’acqua d’Arno per i bagni dei fiorentini. Gli ultimi tuffi sono stati fatti prima della tremenda alluvione del 1966, quando tutto fu spazzato via dalle acque. Il “Bagno comunale”, come veniva chiamato sorgeva sulla riva dell’Arno adiacente alla Fontanella. Adesso risorge nell’area dei Canottieri Comunali. Come allora una piscina d’acqua del fiume è stata delimitata da barriere di legno e la riva attrezzata dai comfort per la balneazione. Che dire? Soprattutto che l’Arno dopo anni di degrado è notevolmente migliorato, grazie a opere di depurazione delle acque e di controllo degli scarichi e dei rifiuti, ed è pronto per essere vissuto per davvero.

21 febbraio 2003

La cipolla di Certaldo

Ortaggio e Regina

di Paolo Maggi

E' uno dei prodotti DOP della Toscana, la cipolla di Certaldo ortaggio degli umili che nei territori valdelsani assume per qualità e gusto il ruolo di regina. Nel 2002 a Certaldo è stato istituito un presidio slow food, i 12 produttori fanno capo al Consorzio Certaldo 2000. La cipolla di Certaldo, riscoperta, godeva in passato di grossa popolarità, basti pensare che ancor oggi fa parte dello stemma comunale. Ad introdurla furono i conti Alberti, feudatari della zona nel Dodicesimo secolo. Nell'insegna si vede uno scudo bipartito bianco e rosso con la cipolla ben visibile che troneggia in campo bianco. La produzione interessa nicchie del comune di Certaldo e nella bassa Valdelsa tocca i territori comunali di Gambassi, San Gimignano, Castelfiorentino e Montespertoli. I produttori si stanno dando un grandaffare supportati anche dall'amministrazione comunale, per cercare di incrementare la produzione, l'obiettivo della prossima stagione vuole raggiungere i 500 quintali.

Della cipolla di Certaldo, dal gusto particolarmente dolce e delicato ne esistono due qualità, seminate in periodi diversi dell'anno: la Statina di forma tonda tendente al viola, che si consuma fresca nei mesi estivi e la Vernina che è schiacciata ai poli e colorata di un rosso intenso che si consuma da settembre per tutto il periodo invernale. Dalla cipolla certaldina si può ricavare anche una prelibata marmellata. Nobile diventa a Certaldo questo ortaggio che crudo o cotto assume quel sapore dolce e forte, come del resto è il carattere della gente di queste pieghe di Toscana. E poi anche il certaldese più illustre, Giovanni Boccaccio, menziona la cipolla nel suo Decamerone nel Novella Decima, nella quale si parla di un certo Frate Cipolla: "Forse non meno per lo nome che per altra divozione vedutovi volentieri, con ciò sia cosa che quel terreno produca cipolle famose per tutta la Toscana. Era questo frate Cipolla di persona piccolo, di pelo rosso e lieto nel viso".