10 maggio 2000

Una perla in terra di Siena

Nota: art. pubblicato su Vivapiazza, Maggio 2000

Montepulciano “perla del 500” è un luogo ricco di arte e storia, di tradizioni culturali e gastronomiche, ma soprattuto di magia.

Se qualcuno pensa che le perle si trovino solo in fondo al mare si sbaglia. Adagiata lungo una stretta
cresta calcarea, su un colle in terra di Siena, a 600 metri sul livello del mare, a guardia della Val di Chiana da una parte e della Val d’Orcia da quell’altra ce n’è una! Centinaia di case in pietra e mattoni costituiscono il vecchio cuore di Montepulciano, vero e proprio “museo ambientale” cinquecentesco. Incorniciata da una cinta muraria e da fortificazioni progettate da Antonio da Sangallo il Vecchio nel 1500 per ordine di Cosimo I, la “perla del 500” custodisce imponenti palazzi rinascimentali, chiese, ma anche reperti archeologici romani ed etruschi e per nobilitare il palato, il più “Nobile” dei vini. “Mons Politanius”, che ha dato il nome al poeta umanista Agnolo de Cini Ambrogini detto appunto il Poliziano, si sviluppa lungo un corso che sale la collina fino a raggiungere piazza Grande, centro ideale e monumentale del paese, circondato da edifici importanti come il Duomo, con la sua incompiuta e spettacolare facciata e il campanile, anch’esso non finito. Edificato sulle confamenta di un’antica pieve, il Duomo fu iniziato nel 1594su progetto dell’architetto e scultore Ippolito Scalza che rielaborò un originario progetto dellìAmmannati. L’interno, a croce latina a tre navate conserva numerose opere di rilievo come il “Trittico dell’Assunta” di Taddeo di Bartolo (1401), alcuni frammenti del “Cenotafio Aragazzi” di Michelozzo e il Ciborio gotico in marmo del senese Lorenzo di Pietro detto il “Vecchietto”. Poi ancora in Piazza Grande ecco il Palazzo dei Capitani del Popolo, il Pozzo dei Griffi

e dé Leoni e i palazzi Tarugi e Contucci del Sangallo. Tutt’intorno un saliscendi di stradine che ci accompagnano in un viaggio nella storia e nell’arte che passa, tra l’altro, dalla Fortezzas, o meglio dal luogo dove sorgeva l’antico Castrum Politianum, poi ocupato dalla fortezza medievale fatta costruire dai senesi per difendersi dai fiorentini. Il Rinascimento si lascia assaporare un po’ dappertutto. Edifici pubblici e palazzi signorili portano l’impronta di illustri progettisti come Antonio da Sangallo il Vecchio, Antonio da Sangallo il Giovane oppure Michelozzo, che ha “firmato” la splendida chiesa di Sant’Agostino che conserva sull’altare Maggiore un crocifisso attribuito a Donatello. Il monumento religioso più gettonato comunque è il tempio di San Biagio, un poco fuori del paese, sul versante della Val d’Orcia. Opera di Antonio Francesco Giamberti, detto Antonio da Sangallo il Vecchio, fu inaugurato nel 1529 da Papa Clemente VII. Lasciarsi trasportare per le viuzze che circondano Piazza Grande è come abbandonarsi a una continua sorgente di stupore. Nel riconcorrersi del rosso dei mattoni o del grigio della pietra, muti testimoni dell’eterno amore-odio tra Fiurenze  e Siena, si susseguono incantevoli sorprese come l’incontro con quel simpaticone del Pulcinella, impegnato a battere le ore sulla campana in cima alla torre di fronte alla chiesa di Sant’Agostino, oppure l’emozione di sedersi a un tavolo di un caffè degno dei più celebri caffè storici d’Italia, in pieno centro cittadino, il caffè Poliziano offre, oltre a splendide sale che hanno ospitato artisti, poeti e scrittori come Carducci, Pirandello, Prezzolini, Malaparte Mario del Monaco e Federico Fellini, una balconata mozzafiato sulla Val di Chiana.
Montepulciano è un luogo magico dove anche lo shopping può trasformarsi in un’avventura nel tempo.  Curiosando fra bottiglie e botti di vino, oggetti tipici o prelibati prodotti alimentari, passo dopo passo vi potreste accorgere che le mura che vi circondano sono quelle in cui da centinaia e centinaia d’anni si replica l’antico rito della vinificazione, oppure com’è capitato al sottoscritto, che siano quelle dell’ingresso di una misteriosa tomba etrusca!

Il Vino Nobile

Natura, storia, arte e vino fanno di Montepulciano uno dei luoghi più affascinanti della Toscana. La vocazione vinicola di questa terra si perde nella notte dei tempi. Le origini del Vino Nobile di Montepulciano sono antichissime. La presenza di cantine perfettamente integrate nel centro storico ne è la testimonianza più vera. Agli inizi dell’Ottocento il Repetti nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana menziona un “istrumento” datato 17 ottobre 1350, con il quale si stabiliva a Montepulciano una società di mercatura del vino a testimonianza del fatto che il “vino squisito” di questa zona si inviasse anche fuori da “tempi assai remoti”. E Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III Farnese, nel suo volume di viaggi alal ricerca dei più pregiati vini per il Pontefice, nel 1549 decretò il Nobile “vino
perfettissimo” da Signori. Ma sarà soprattutto il poeta e medico Francesco Redi a rendere celebre, nel XVII secolo, il vino Nobile. Con il suo famoso ditirambo Bacco in Toscana, in cui accompagna idealmente Bacco e Arianna nell’esame di tutti i vini pregiati della Toscana, forgiando il motto “Montepulciano di ogni vino è il re”. La fama del Vino Nobile valicò i confini nazionali. Voltaire nel parò nel suo “Candido”, senza poi contare gli estimatori d’Oltreoceano come i presdienti degli Stati Uniti Martin Van Buren e Thomas Jefferson. Il Vino Nobile di Montepulciano è stato uno dei primi vini italiani ad ottenere il riconoscimento della Denominazione di origine controllata (Do), e il primo vino in italia ad avere riconosciuta la Denominazione di origine controllata e garantita (Docg).

Il “Bravio delle Botti”

Ogni ultima domenica d’agosto le otto contrade in cui è diviso il centro storico di Montepulciano tornano a sfidarsi nel “Bravio delle Botti”. Una gara singolare e avvincente. Fatta d’abilità e di forza che si rinnova ogni anno in onore di San Giovanni Decollato, patrono di Montepulciano. Il “Bravio” venne disputato per la prima volta nel 1373. All’inizio era una corsa di cavalli. Dal 1974 è stata trasformata in una corsa in cui due spingitori per ciascuna delle otto contrade spingono una botte, simbolo del Vino Nobile di Montepulciano, del ragguardevole peso di 80 chilogrammi, lungo il percorso di 1800 metri. La vittoria è assegnata alla contrada la cui botte oltrepassa per prima la linea del traguardo, posta sul sagrato del Duomo. La gara che inizia al rintocco della campana del Comune, viene preceduta da un corteo storico di circa 200 figuranti in costume Trecentesco.
Paolo Maggi

2 maggio 2000

Montepulciano: una "perla" in provincia di Siena

Montepulciano, "perla del '500", è un luogo ricco di arte e di storia, di tradizioni culturali e gastronomiche, ma soprattutto di magia...


di Paolo Maggi

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